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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Sanofi ristruttura, risparmiata Brindisi

MILANO - Nel caos generale e nella crisi che colpisce anche i colossi come Sanofi Aventis, la multinazionale che si appresta ad una seria riorganizzazione a livello nazionale, salva Brindisi che diventerà il polo principale a livello mondiale per la produzione di “farmaci da fermentazione”. La generalizzazione dei farmaci e la riduzione dei tempi di durata dei brevetti mettono in crisi la multinazionale Sanofi Aventis, che preannuncia una drastica “cura dimagrante” in termini di posti di lavoro non solo in buona parte dei cinque siti produttivi italiani, ma anche per quanto attiene all’apparato amministrativo.

MILANO -  Nel caos generale e nella crisi che colpisce anche i colossi come Sanofi Aventis, la multinazionale che si appresta ad una seria riorganizzazione a livello nazionale, salva Brindisi che diventerà il polo principale a livello mondiale per la produzione di “farmaci da fermentazione”. La generalizzazione dei farmaci e la riduzione dei tempi di durata dei brevetti mettono in crisi la multinazionale Sanofi Aventis, che preannuncia una drastica “cura dimagrante” in termini di posti di lavoro non solo in buona parte dei cinque siti produttivi italiani, ma anche per quanto attiene all’apparato amministrativo.

Sono gli effetti di una legge abrogata all’inizio dell’anno sulla protezione dei brevetti (e quindi della proprietà intellettuale che si basa su studio e ricerca che solo aziende di primo livello portano avanti) per consentire di calmierare il mercato dei farmaci abbassandone i costi. Tradotto in soldoni significa che lo studio e la ricerca prodotta da aziende di settore come Sanofi può essere copiato senza problemi in brevissimo tempo anche da chi non  ha lo stesso background o lo stesso know-how acquisito con decenni di esperienza, studi ed implementazione di cicli produttivi e innovazioni tecnologiche. Un problema che si ripercuote con consistenti cali a livelli di fatturato. Da qui la necessità di riorganizzare tutto l’asset aziendale con tagli all’orizzonte di numerosi posti di lavoro.

Nell’incontro  svoltosi a Milano, a cui tra gli altri sindacati hanno preso parte anche alcuni rappresentanti sindacali brindisini, come Emiliano Giannoccaro – segretario della Femca Cisl – non si respirava un’aria felice dal momento che sono stati già programmati, oltre allo stato di agitazione in tutti e cinque i siti produttivi italiani di Sanofi,  anche due giornate di sciopero. Non si è parlato di numeri, ma dalla disamina della situazione secondo i rappresentanti dei lavoratori, la multinazionale francese si appresterebbe a tagliare diverse centinaia di dipendenti in tutto il Belpaese, probabilmente – ma non sono dati ufficiali – circa 500 dipendenti.

Il piano prevede la chiusura del centro ricerche di Milano e la riduzione della produzione dello stabilimento di Origlio. Unica nota positiva per il territorio, ed in controtendenza con il triste scenario che si profila all’orizzonte, la volontà di mantenere in piedi il centro di ricerca di Brindisi, con lo stabilimento del capoluogo messapico che diventerà il polo principale a livello mondiale per la produzione di “farmaci da fermentazione”.

La mannaia dei tagli si abbatterà anche sul settore degli informatori scientifici del farmaco e sul settore amministrativo, il cui cuore pulsante sarà trasferito in Romania. Oltre allo stato di agitazione i sindacati hanno risposto col blocco degli straordinari e di ogni tipologia di flessibilità. Le due giornate di sciopero da 8 ore sono state programmate per l’11 novembre in tutti e cinque i siti produttivi d’Italia e per il 2 dicembre relativamente agli informatori scientifici e al settore ricerca della sede centrale.

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