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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Santa Teresa: incontro in prefettura, torna d’attualità il tema delle bonifiche

Nuovo tavolo sul destino della partecipata stamani in prefettura. Assente per motivi famigliari il presidente della task force regionale. Imminente l’avvio della procedura di mobilità dei 110 dipendenti

BRINDISI – Il presidente della task force regionale sulle emergenze occupazionali, Leo Caroli, non ha potuto presenziare per motivi famigliari al tavolo sulle sorti della ditta Santa Teresa convocato stamani in prefettura dal prefetto, Valerio Valenti, e dal presidente della Provincia di Brindisi, Maurizio Bruno. Al suo posto, a rispondere alle richieste di chiarimento dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali, delegato dallo stesso Caroli, c’era uno dei componenti della task force, il professionista Gianni Stasi. L’incontro si è rivelato tutto sommato interlocutorio.

Persiste infatti la fase di stallo che riguarda i due fronti caldi della vicenda: la proroga di sei o di 12 mesi della cassa integrazione in deroga, in scadenza il 31 dicembre 2017, finanziata dalla Regione; il contenzioso fra la stessa Regione e la Provincia su una somma di 8 milioni di euro che l’ente di piazza Santa Teresa rivendica a titolo di corrispettivo per delle funzioni non fondamentali svolte negli ultimi anni.

Torna lo spettro dei licenziamenti

Come già accaduto in questo stesso periodo dello scorso anno, dunque, torna a palesarsi lo spettro del licenziamento dei 110 lavoratori della società partecipata, nei confronti dei quali verrà avviata la procedura di mobilità. A sperare in una risoluzione positiva della vertenza è anche Ferdinando Cocciolo, l’unico lavoratore che nell’estate 2011 venne messo in cassa integrazione a seguito della chiusura della Brindisi Pubblici Servizi Provinciali SpA (Bpsp), l’altra multiservizi della Provincia di Brindisi.

Ormai da settimane l’unico servizio svolto dalla ditta è quello di certificazione degli impianti termici privati, a carico degli utenti. Come noto, la Provincia non ha le risorse economiche per finanziare gli interventi di manutenzione delle strade provinciali e degli impianti di riscaldamento delle scuole.

La proroga della cassa integrazione in deroga

Sono due, dunque, i nodi da sciogliere. Entrambi chiamano in causa sia la Regione che il governo centrale. Per quanto riguarda la proroga della cassa integrazione in deroga, la Regione è in attesa di un decreto ministeriale che autorizzi gli enti territoriali, come già accaduto lo scorso anno, a finanziare tale misura. Per la Santa Teresa nel 2017 sono stati erogati 1,9 milioni di euro da Bari. Stessa somma servirà anche per il 2018, se si intende prorogare la cassa integrazione di altri 12 mesi. Ma la Regione potrà ricorrere a questo strumento solo se la Provincia presenterà un piano industriale che attesti la piena operatività della Santa Teresa. Per far questo, serve nuova iniezione di liquidità nelle asfittiche casse provinciali, gravate da un passivo di circa 12 milioni di euro.

Tavolo Santa Teresa in prefettura 2-2

E anche in questo caso torna in gioco il governo. Solo Roma, infatti, attraverso un decreto ad hoc, può autorizzare la Provincia a destinare alla Santa Teresa una parte dei 2,5 milioni erogati di recente dal governo, per ridurre il deficit. Dallo stesso governo inoltre si attende il via libera a una proposta di rateizzazione pluriennale dei debiti accumulati da tutte le Province (e non sono poche) che si trovano in una situazione di dissesto simile a quella di Brindisi, a causa della procedura di dismissione degli enti provinciali, poi stoppata dalla bocciatura della riforma costituzionale sottoposta a referendum nel dicembre 2016, avviata nel 2014 con la legge Delrio.

Il contenzioso Provincia-Regione

Restando in tema di soldi, si torna alla questione del contenzioso fra la Provincia e la Regione. La prima ha infatti citato in giudizio la seconda per il mancato riconoscimento degli 8 milioni di euro rivendicati dalla Provincia per aver espletato delle funzioni per conto della Regione. La diatriba è approdata nelle aule di tribunale. E i tempi della giustizia, si sa, non si conciliano con le impellenze di una ditta sull’orlo del baratro.

Il tema delle bonifiche

Nel corso del tavolo odierno è stata riproposta anche una tematica di cui si parla da tempo. Il rappresentante della task force ha infatti aperto degli spiragli alla possibilità di impiegare i lavoratori della Santa Teresa nelle bonifiche ambientali dell’area Sin di Brindisi, grazie a un fondo di 40 milioni previsto dalla Regione, dopo aver partecipato a dei corsi di formazione. Ma si tratta di una ipotesi la cui fattibilità è tutta da verificare e che richiede ad ogni modo un lungo periodo di gestazione. La priorità, adesso, è quella di trovare i soldi per salvare l’azienda. 

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