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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Santa Teresa: "Diplomati e laureati trattati come lavoratori di Serie B"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di un gruppo di lavoratori della ditta Santa Teresa Spa, società in house della Provincia di Brindisi, i cui dipendenti sono dall'inzio dell'anno in cassa integrazione in deroga

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di un gruppo di lavoratori della ditta Santa Teresa Spa, società in house della Provincia di Brindisi, i cui dipendenti sono dall'inzio dell'anno in cassa integrazione in deroga. 

Un gruppo di lavoratori della Santa Teresa spa, la società in house della Provincia di Brindisi, tutti laureati e diplomati, con professionalità accertate nell’ambito dell’ente Provincia nel corso dell’ultimo ventennio, identificati da qualche anno con la già penalizzante qualifica di “Supporti tecnico-amministrativi”, sperano che con la nomina del nuovo Amministratore unico della società, Giuseppe Marchionna,  a cui rivolgono un sincero augurio di buon lavoro, sia dia un impulso ai programmi di integrazione occupazionale di tutta la forza lavoro dell’azienda e si dia termine alla forte e ingiustificata discriminazione perpetrata nei loro confronti in questi mesi, abbandonati al loro destino dai vari soggetti interessati, vedendo, tra l’altro, ripetutamente calpestati la loro dignità  e i loro diritti.

Nel contempo si ringrazia chi nel passato si è adoperato, secondo le proprie possibilità, affinché questi dipendenti, in questo momento sempre più precari, non perdessero il proprio posto di lavoro.

Questi lavoratori, attualmente in cassa Integrazione a zero ore nonostante il protocollo d’intesa siglato da organizzazioni sindacali e Provincia - S.Teresa, alla presenza della Regione, quest’ultima garante ed erogatore di fatto delle risorse che alimentano la Cig, nonché prima regione in Italia ad aver contribuito a modificare le norme vigenti al fine di concedere la Cig anche alle società partecipate, chiedono di avere un trattamento pari agli altri dipendenti, che attualmente sono regolarmente sul proprio posto di lavoro, ognuno secondo le proprie e accertate competenze e professionalità. Né di più, né di meno che il rispetto delle norme e dell’accordo sottoscritto che richiama ad esse. Cioè, rotazione equa, corsi di formazione e piani di risanamento dell’azienda per il ricollocamento di tutto il personale.

Per quanto sopra, si invita chi non è effettivamente interessato a telare i diritti del suddetto gruppo di impiegati ad astenersi dal rappresentare in qualsiasi sede, compresi gli organi di informazione, le aspettative e i reali bisogni di questi lavoratori. Si ringrazia dell’interessamento formale, fatto ovviamente per il bene di tutti, ma si precisa che le loro legittime istanze, che riferiscono al suddetto accordo regionale, sono state e saranno portate avanti dai propri legittimi rappresentanti sindacali - oltre che da loro stessi -  e, ove fosse necessario, in altre sedi istituzionali preposte, ricordando che “l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro e che la sovranità spetta al popolo”.

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