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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Sant'Apollinare: l'ordinanza resta, per il varco forse una parziale apertura

BRINDISI – Non si sblocca la querelle tra l’imprenditore Giovanni Bonatesta, titolare di un’azienda che opera nell’intermodalità, e l’Authority, dopo la decisione dell’ente di chiudere il varco di Sant’Apollinare, l’unico dal quale l’imprenditore poteva accedere alla sua azienda, dopo che gli era già stato interdetto l’accesso dal varco principale della sua ditta, in via delle Bocce.

BRINDISI – Non si sblocca la querelle tra l’imprenditore Giovanni Bonatesta, titolare di un’azienda che opera nell’intermodalità, e l’Authority, dopo la decisione dell’ente di chiudere il varco di Sant’Apollinare, l’unico dal quale l’imprenditore poteva accedere alla sua azienda, dopo che gli era già stato interdetto l’accesso dal varco principale della sua ditta, in via delle Bocce.

A seguito dell’ordinanza, Bonatesta aveva protestato pubblicamente, chiesto le dimissioni del presidente Giurgola e minacciato di non far passare dalle sue parti i camion delle giostre per le feste patronali. Una frattura vera e propria, che l’Autorità Portuale ha cercato di sanare oggi, convocando Bonatesta, che ha partecipato ad un incontro che ha visto la presenza anche del Comune – rappresentato dall’assessore al Traffico Paolo Chiantera –, della Capitaneria e della guardia di finanza.

“Non prendiamo le decisioni per danneggiare un imprenditore”, ha premesso il segretario generale dell’Autorità Portuale in una conferenza stampa a seguito dell’incontro. “L’incontro lo abbiamo promosso per cercare di fare il punto della situazione e individuare possibili soluzioni che possano trovare il favore di tutti”. Ma su un punto l’Authority è irremovibile: l’ordinanza non si tocca. “Non riusciamo francamente a capire i motivi della protesta di Bonatesta – ha continuato Del Nobile -, visto che l’ordinanza durerà sino al 30 agosto. In ogni caso, è sempre l’interesse pubblico che prevale su quello privato”.

“Il nostro obiettivo – ha proseguito il segretario – era collegare i due rami del Seno di Levante, ma abbiamo dovuto chiudere il varco di fronte all’impossibilità della guardia di finanza di garantirvi la vigilanza, per mancanza di uomini”. Servirebbero cinque uomini (quattro per turni da 6 ore più uno di riserva).

Oggi è stata individuata un’altra soluzione, quello di aprire il varco per uno o due turni giornalieri, ma in questo caso il comandante della guardia di finanza ha chiesto un po’ di tempo prima di garantire la disponibilità sulla sorveglianza”. Le parti si rivedranno lunedì, e questo rinvio certamente non ha fatto piacere allo stesso Bonatesta: “Intanto il tempo passa” ha detto al termine dell’incontro. “Continuo a contestare una decisione di cui sono stato messo al corrente un’ora prima che entrasse in vigore l’ordinanza, anche se  sono proprietario di 40mila metri quadrati dell’area portuale, eppure nessuno mi ha mai contattato quando c’è stata la necessità di utilizzarla per altri scopi”. Bonatesta ha schierato tutti i suoi mezzi lungo l’area di cui è proprietario (“Una provocazione”, ha detto lui), mentre è rientrato il rischio di stop per le giostre, che transiteranno regolarmente.

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