Sbaglia l'ente, il pensionato non deve rimborsi
BRINDISI – Se l’Inpdap dà a un pensionato più di quanto dovuto per un errore di calcolo addebitabile allo stesso ente previdenziale, non può poi pretendere la restituzione di quanto erroneamente elargito. Questo è quanto stabilito da una recente sentenza della Corte dei Conti.
BRINDISI – Se l’Inpdap dà a un pensionato più di quanto dovuto per un errore di calcolo addebitabile allo stesso ente previdenziale, non può poi pretendere la restituzione di quanto erroneamente elargito. Questo è quanto stabilito da una recente sentenza della Corte dei Conti, in merito al ricorso presentato da una 60enne brindisina a carico della quale l’ex Inpdap (ente previdenziale per i dipendenti dell’amministrazione pubblica, accorpato nel 2011 all’Inps) aveva operato trattenute per complessive 10mila euro.
I giudici hanno stabilito che l’Inpdap dovrà restituire alla ricorrente una fetta consistente della somma trattenuta, pari a oltre 7mila e 700 euro, poiché non può essere la pensionata a pagare le conseguenze dell’indebito pensionistico derivante dal conguaglio fra il trattamento provvisorio e la pensione definitiva quando: a) il maggiore trattamento sia stato corrisposto per più di tre anni; b) l’errore non sia stato causato da un comportamento colposo del pensionato; c) nel corso degli anni non sia intervenuto alcun atto idoneo a ingenerare dubbi nel pensionato sulla correttezza della liquidazione della pensione provvisoria (soprattutto quando la differenza sia minima); d) l’ente era in possesso degli elementi necessari sia al conteggio che alla determinazione del trattamento definitivo.
Non va restituita, invece, la parte della somma, pari a circa 3mila euro, percepita indebitamente per un’errata applicazione del limite di cumulabilità dei redditi previsto dalla tabella F della legge 335/1995, in quanto l’errore è stato corretto entro l’anno dalla verifica. La 60enne, quindi, in virtù di tale sentenza, è divenuta creditrice nei confronti dell’ex Inpdap di una cifra pari a poco più di 7mila e 700 euro.