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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Tecnomessapia: 175 lavoratori a rischio. “Noi ignorati dalle istituzioni”

Va avanti da venerdì la protesta dei dipendenti della ditta con sede a Ceglie Messapica che dal prossimo 1 luglio verrà estromessa dal ciclo produttivo dello stabilimento Leonardo di Grottaglie

BRINDISI – Ci sono tanti giovani e padri di famiglia della provincia di Brindisi fra i 175 dipendenti della ditta TecnoMessapia che da venerdì scorso (16 giugno) stanno scioperando all’esterno dello stabilimento “Leonardo” di Grottaglie, contro lo spauracchio dei licenziamenti. 

Di recente, infatti, la multinazionale attiva nel settore aerospaziale ha comunicato alla ditta con sede a Ceglie Messapica che dal prossimo 1 luglio sarà estromessa dal ciclo produttivo dopo anni di collaborazione, prestando manodopera e contribuendo alla qualità della produzione del Boeing 787. 

Il tetto massimo del personale di Tecnomessapia è stato in passato di 400 unità. Dallo scorso gennaio, circa 70 dei 175 lavoratori rimasti presso lo stabilimento di Grottaglie sono in cassa integrazione. “Il settore Aereonautico -  si legge in un comunicato della Uilm - fa calare sull’intera provincia di Brindisi un altro durissimo colpo sul mondo del lavoro e sul sistema sociale già più volte messo a dura prova”. 

I lavoratori sperano nella convocazione nel più breve tempo possibile di un tavolo di concertazione, affinché si trovi uno sbocco. “Ad oggi – spiega uno di loro – non abbiamo certezze sul nostro futuro. La cosa che più ci rammarica è l’indifferenza delle istituzioni e della politica di Brindisi e Taranto, ad eccezione del senatore Dario Stefano, che ha portato all’attenzione del governo la nostra problematica”. 

A tal proposito, va però registrato un intervento del senatore Pietro Iurlaro (Ala-Scelta Civica), arrivato nel pomeriggio in redazione. "E' Pietro Iurlaroinaccettabile  - afferma Iurlaro - che il Governo resti immobile dinanzi a quanto di incredibile sta accadendo a Grottaglie, dove i metalmeccanici dello stabilimento TecnoMessapia stanno da giorni scioperando contro il rischio licenziamento, rimanendo del tutto inascoltati". Così il senatore pugliese Pietro Iurlaro, del gruppo Ala-Scelta Civica".

"Spesso si accusa la politica di essere sorda dinanzi alle esigenze dei cittadini - aggiunge - ma nel caso specifico a fare orecchie da mercante è stato esclusivamente l'Esecutivo. Su questa specifica problematica ho infatti chiesto un formale appuntamento al ministro del Lavoro già lo scorso 31 marzo, presentato svariate interrogazioni e fatto una denuncia all'Antitrust. Il tutto è rimasto lettera morta. Ho provato con tutti i mezzi a mia disposizione a dare un contributo fattivo alla risoluzione di un problema che riguarda centinaia di famiglie, ma il Governo si è chiaramente mostrato insensibile alle sollecitazioni parlamentari".

"Invece di porre la giusta e dovuta attenzione alle difficoltà dei lavoratori sollevate dai rappresentanti dei territori ci si perde in inutili passarelle e vacue rassicurazioni solo una volta che i buoi sono scappati dalla stalla, tradendo in tal modo le istanze dei cittadini che pure trovano evidenza nelle aule parlamentari", conclude Iurlaro.

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