Blocco turnover e delocalizzazione: sciopero allo stabilimento Leonardo
La Rsa del sito Leonardo Elicotteri di Brindisi proclama uno sciopero di otto ore, accompagnato da un presidio davanti ai cancelli e dal blocco totale degli straordinari, per giovedì 28 febbraio
BRINDISI – I nodi riguardanti il blocco del turn over e il trasferimento di linee di produzione in Polonia sono al cento di uno sciopero di otto ore convocato per la giornata di giovedì (28 febbraio) dalla Rsa (rappresentanza sindacale unitaria) dello stabilimento Leonardo divisione elicotteri (ex Finmeccanica) di Brindisi. L’iniziativa scaturisce da un’assemblea nel corso della quale è stata fatta un’analisi “sulle attività interne e sull’organico in continua diminuzione nello stabilimento”; si legge su una locandina che stamattina girava fra i lavoratori.
Lo sciopero sarà accompagnato da un presidio davanti ai cancelli e dal blocco totale degli straordinari fino a nuova comunicazione. La Rsa rivendica dunque “lo sblocco del turnover” e “l’individuazione di nuove attività aggiuntive per il sito al fine di rilanciare lo stabilimento in chiave strategica della divisione”. La Rsa invita inoltre “i lavoratori diretti, quelli in trasferta e tutti i lavoratori delle aziende esterne presenti nel sito a partecipare al presidio e a sostenere l’azione di lotta intrapresa”.
Le problematiche riguardanti il blocco del turnover e la delocalizzazione della produzione erano già state segnalate dalle segreterie territoriali delle sigle Fiom Cgil, Uilm e Ugl tramite una nota diramata lo scorso 6 febbraio. Pochi giorni dopo il direttivo della Fiom-Cgil Leonardo Brindisi e la segreteria territoriale della Fiom Cgil hanno scritto al ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, invitandolo a ripensare l’attuale missione industriale del sito in un’ottica di rilancio del settore aeronautico brindisino, storicamente punta di diamante dell’industria territoriale.
“Ciò che non si riesce a capire e ad accettare - dichiara a BrindisiReport il segretario provinciale della Fiom Cgil Brindisi, Angelo Leo - è il fatto che non vengano sostituiti i lavoratori che vanno in pensione con l’articolo 4, oltre a quelli che vanno anche in pensione naturalmente. Questo indebolisce ulteriormente il sito di Brindisi, perché se manca questa manodopera altamente specializzata, di conseguenza diminuiscono anche i volumi dei lavori. E tenuto conto di interventi molto congrui per il sito di Pomigliano d’Arco già annunciati dal governo, le Rsu e le sigle territoriali confederali chiedono al ministro Di Maio cosa vuole fare e se non è forse utile che venga anche a Brindisi”.