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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

"A rischio 150mila posti di lavoro": sciopero nel settore elettrico e gas

Anche le sigle territoriali dei sindacati della provincia di Brindisi organizzeranno delle assemblee per il prossimo 30 giugno. Chiesto incontro al prefetto

Con una lettera inviata alle associazioni industriali Elettricità Futura, Energia Libera, Utilitalia, Anigas, I Gas, Assogas e ai Ministeri dello Sviluppo Economico, del Lavoro e Politiche sociali, della Transizione Ecologica, Infrastrutture e Trasporti, i sindacati di categoria Filctem Cgil, Femca e Flaei Cisl, UIltec Uil, hanno dichiarato lo sciopero nazionale dei lavoratori del settore elettrico e del gas per il prossimo 30 giugno. Le segreterie territoriali di Brindisi hanno programmato assemblee su tutti i posti di lavoro e chiesto per il 30 giugno ’21 un incontro al Prefetto. 

Pubblichiamo di seguito la note congiunta dei sindacati

Lo sciopero si è reso necessario per protestare contro l’applicazione dell’art. 177 del ‘Codice degli Appalti’, con la scadenza derivata dalle varie proroghe e stabilita al 31 dicembre 2021, che obbliga le aziende concessionarie ad esternalizzare l’80% di tutte le attività oggetto di concessione, anche nei casi in cui le attività vengano svolte direttamente dal proprio personale, destrutturando così un servizio essenziale e fondamentale per l’intero Paese, oltre a mettere a forte rischio decine di migliaia di posti di lavoro. 

Il processo di esternalizzazione avrebbe dunque un costo economico e sociale elevato, causando una perdita di forza lavoro compresa fra l’80 e il 95%. Questo nei servizi di distribuzione di energia elettrica e gas significherebbe, nel breve periodo, la perdita di circa 150.000 posti di lavoro.  Per questo motivo non è pensabile in questa fase assistere alla destrutturazione di soggetti industriali con competenze, qualità e sicurezza del lavoro di comprovata eccellenza. 

Sono previsti miliardi di euro di investimenti privati nei vari piani industriali delle aziende dei settori interessati, ai quali si andranno ad aggiungere, probabilmente, quelli dei piani di incentivo previsti dal Governo. Riteniamo che serva uno straordinario ammodernamento delle reti e lo sviluppo delle Smart Grid, condizione indispensabile per garantire il proseguimento della transizione energetica in coerenza con quanto definito nel Pnrr. 

La ‘politica’ interrogata più volte, ha sempre sostenuto l’iniquità della norma e che la stessa dovesse essere cambiata. Quindi chiediamo un’assunzione di responsabilità che sia di prospettiva su aspetti così rilevanti per la tenuta energetica e dei servizi pubblici essenziali, senza procedere di proroga in proroga, così come avviene ormai da tempo. 

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