rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Sigilli ingiustificati: Ionian Spirit libera

BRINDISI – Il tribunale di Brindisi ha revocato il sequestro conservativo del traghetto Ionian Spirit della compagnia Agoudimos, in linea tra Brindisi e Valona, e con questo provvedimento esce assai malconcia dalla vicenda giudiziaria la politica adottata dall’Autorità Portuale di Brindisi nei confronti della società armatrice ellenica – e della sua agenzia raccomandataria a Brindisi – che da tempo ha deciso di contestare davanti al magistrato competente gli oneri pretesi dalla stessa Authority per servizi prestati. L’ordinanza del tribunale è del 14 maggio, e fa seguito alla comparizione delle parti avvenuta il 5 aprile scorso.

BRINDISI – Il tribunale di Brindisi ha revocato il sequestro conservativo del traghetto Ionian Spirit della compagnia Agoudimos, in linea tra Brindisi e Valona, e con questo provvedimento esce assai malconcia dalla vicenda giudiziaria la politica adottata dall’Autorità Portuale di Brindisi nei confronti  della società armatrice ellenica – e della sua agenzia raccomandataria a Brindisi – che da tempo ha deciso di contestare davanti al magistrato competente gli oneri pretesi dalla stessa Authority per servizi prestati. L’ordinanza del tribunale è del 14 maggio, e fa seguito alla comparizione delle parti avvenuta il 5 aprile scorso.

La Ionian Spirit era stata sottoposta a sequestro nella notte tra il 26 ed il 27 marzo, subito dopo aver sbarcato i passeggeri provenienti da Valona e prima che iniziassero le operazioni di imbarco di 245 passeggeri per il percorso inverso, tra i quali parecchi clienti di compagnie di pullman a lunga percorrenza diretti in Albania per questioni urgenti o gravi motivi di famiglia, scatenando manifestazioni di protesta durate ore e riversatesi ovviamente contro il personale dell’agenzia che aveva effettuato i check-in, e successive azioni di rivalsa contro la compagnia.

Nell’ordinanza del tribunale di Brindisi, che oltre alla revoca del sequestro conservativo per carenza dei presupposti di legge, si condanna l’Autorità portuale di Brindisi al pagamento delle spese di lite. Ma è il contenuto del provvedimento stesso a sottolineare come sia stato sbagliato procedere al sequestro conservativo della motonave Ionian Spirit a fronte del credito vantato dall’ente. Il provvedimento, per molti versi, traccia una linea-guida precisa nei contenziosi presenti e futuri nel porto di Brindisi attorno alla questione delle tariffe e dell’applicazione che ne fa la stessa Autorità Portuale.

In primo luogo l’ordinanza, stabilita l'applicabilità al caso della Convenzione di Bruxelles del 10 maggio 1952 sul sequestro di navi, ha sottolineato infatti che il credito preteso e certificato dall'Autorità Portuale di Brindisi per tariffe per i servizi di vigilanza e controllo in materia di security portuale non rientra tra i crediti marittimi previsti nell'articolo 1 della stessa Convenzione, e che il credito stesso – inoltre – non poteva essere tutelato con il sequestro della Ionian Spirit.

In secondo luogo, l'ordinanza ha escluso che il credito invocato dall’Authority brindisina sia assistito da privilegio marittimo e ha precisato – cosa molto importante - che i servizi che l'Autorità Portuale sostiene di avere fornito alla Agoudimos e alla nave Ionian Spirit non sono affatto provati. Inoltre non è in ogni caso provato che il soggetto eventualmente debitore dei corrispettivi tariffari per l’imbarco e lo sbarco di passeggeri, auto e Tir sia l'armatore e – osserva il tribunale - non altri fruitori di tali servizi. Va ricordato che il 5 aprile il giudice aveva già concesso all'armatore la facoltà d'uso della Ionian Spirit, che aveva ripreso perciò la linea con Valona malgrado i problemi accumulatisi dopo il sequestro.

E’ la seconda volta in due mesi che l’Autorità Portuale si vede respingere dal giudice azioni rivolte contro l’agenzia marittima di Francesco Aversa e l’armatore da questi rappresentato: all’inizio di marzo un ricorso dell’Autorità portuale era stato respinto dal tribunale fallimentare, che ritenne competente il giudice che si stava occupando delle ingiunzioni. Quanto sta costando all’ente questa guerra di carte bollate per riscuotere crediti  – dice l’ultima ordinanza – per servizi di cui non ha dimostrato l’effettiva avvenuta erogazione?

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sigilli ingiustificati: Ionian Spirit libera

BrindisiReport è in caricamento