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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Speculazione sull'olio, petizione

BARI - “I bassi prezzi delle olive da olio di questi giorni non hanno alcuna giustificazione, perché abbiamo una carenza di olio extravergine di oliva a livello nazionale, e quindi siamo di fronte esclusivamente ad una speculazione fatta da commercianti, industriali, imbottigliatori, e dal sistema della trasformazione, con i frantoi oleari che sono sempre più forti nel processo produttivo e speculativo. La speculazione in Puglia - dice Antonio Barile, presidente regionale della Cia - sui prezzi dell’olio extravergine di oliva sta determinando risvolti negativi nei confronti delle aziende olivicole pugliesi che producono olio di eccellente qualità, e sta mettendo in ginocchio un comparto che registra una crisi economica senza precedenti".

BARI - “I bassi prezzi delle olive da olio di questi giorni non hanno alcuna giustificazione, perché abbiamo una carenza di olio extravergine di oliva a livello nazionale, e quindi siamo di fronte esclusivamente ad una speculazione fatta da commercianti, industriali, imbottigliatori, e dal sistema della trasformazione, con i frantoi oleari che sono sempre più forti nel processo produttivo e speculativo. La speculazione in Puglia - dice Antonio Barile, presidente regionale della Cia - sui prezzi dell’olio extravergine di oliva sta determinando risvolti negativi nei confronti delle aziende olivicole pugliesi che producono olio di eccellente qualità, e sta mettendo in ginocchio un comparto che registra una crisi economica senza precedenti".

"Dall’altra parte - aggiunge Barile - registriamo una debolezza intrinseca della produzione, perché la vendita delle olive è un elemento di svantaggio. Gli olivicoltori, invece, dovrebbero fare il possibile per trasformare le olive in olio". In base a ciò, la Cia Puglia chiede che l’olio extravergine venga veramente tutelato, e propone l’abbassamento del parametro degli alchil esteri da 75 mg/kg a 30, in modo da non consentire le miscele fraudolente con olio lampante, che ancora viene utilizzato sul mercato. Gli alchil esteri sono un tracciatore che lascia sospettare la presenza di manipolazioni, come la deodorazione: percentuali tra il 30 e il 35 per cento sono accettabili in un prodotto di qualità, dal 75 in poi è netta la sofisticazione.

La Cia Puglia, a tal fine, lancia una petizione sul territorio affinché l’Unione Europea riduca immediatamente a 30 mg/kg il parametro degli alchil esteri, per garantire la qualità dell’extravergine e impedire le miscele fraudolente. "L’assessore regionale alle Risorse Agroalimentari, Dario Stefàno, su nostra richiesta, ha convocato un tavolo per affrontare questa situazione, che sta seriamente compromettendo il futuro di migliaia di aziende olivicole pugliesi, già sul lastrico per la crisi economica che, ormai, da anni sta caratterizzando il settore. L’olivicoltura in Puglia, infatti, interessa 360 mila ettari, con l’impiego di 9 milioni di giornate lavorative ed una Plv di quasi 300 milioni di euro”, conclude Barile.

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