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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Tecnimont, una vertenza dimenticata

BRINDISI – E’ il 20 dicembre 2011, quando la Regione Puglia dirama un comunicato in cui si afferma che la vertenza Tecnimont è risolta e che 62 unità ad alta qualificazione rimaste senza lavoro per la chiusura del centro di progettazione brindisino della società milanese, specializzato in impianti chimici (l’americana Basell tra i migliori clienti), saranno assunte da un’altra azienda dello stesso settore, la Impes Service (del gruppo Calciano). Giovedì 12 luglio 2012: nessuno ha mai assunto i 62 tecnici progettisti, autentica risorsa per il sistema industriale locale, Impes si è ritirata da un pezzo e dall’1 ottobre Tecnimont cercherà di ottenere l’apertura della mobilità.

BRINDISI – E’ il 20 dicembre 2011, quando la Regione Puglia dirama un comunicato in cui si afferma che la vertenza Tecnimont è risolta e che 62 unità ad alta qualificazione rimaste senza lavoro per la chiusura del centro di progettazione brindisino della società milanese, specializzato in impianti chimici (l’americana Basell tra i migliori clienti), saranno assunte da un’altra azienda dello stesso settore, la Impes Service (del gruppo Calciano). Giovedì 12 luglio 2012: nessuno ha mai assunto i 62 tecnici progettisti, autentica risorsa per il sistema industriale locale, Impes si è ritirata da un pezzo e dall’1 ottobre Tecnimont cercherà di ottenere l’apertura della mobilità.

Non ci sarà più infatti la cassa integrazione straordinaria, ma il principio della fine. Il 20 dicembre era questa la conclusione del comunicato dell’assessorato regionale allo Sviluppo: “Impes Service (del gruppo Calciano), che si occupa della progettazione e costruzione di impianti industriali ha deciso di assumere tutti i dipendenti ex Tecnimont, a seguito dell’accordo siglato ieri. L’accordo, sempre con il ruolo positivo della Task force regionale, è stato firmato con i sindacati, le aziende e la Provincia di Brindisi. Fondamentale il ruolo della Regione che garantirà – in accordo con la Tecnimont - un triennio di formazione per gli addetti al fine di specializzarli ulteriormente e per rendere più competitiva l’azienda che li ha assunti”.

Questa soluzione non ha mai visto la luce. Ma ecco qual è la cronologia dei fatti, dopo la chiusura del centro di progettazione Tecnimont  nei pressi di Avio. Il 19 dicembre 2011 incontro tra Tecnimont, Impes, sindacati, task force: accordo e start-up della trattativa tra Tcm e Impes per il passaggio dei lavoratori di dall’una all’altra società.  Il 25 gennaio 2012, incontro tra Confindustria, Impes e sindacati: accordo raggiunto tra azienda e organizzazioni dei lavoratori per la riduzione degli stipendi degli ex lavoratori di Tcm Br e far fronte alle necessità di Impes.

Il 16 marzo 2012 salta l’incontro previsto. Motivazione ufficiale dello slittamento dell’incontro programmato sin dal 19 dicembre precedente  attribuita al "non ancora raggiunto accordo economico tra Impes e Ctm”. Si capirà solo successivamente che la trattativa era già saltata e comunicata da Impes mediante fax inviato il 15 marzo a Tcm. Il 2 maggio 2012 slittamento ulteriore dell'incontro tra le parti presso la Regione. La motivazione è sconosciuta. In realtà, con le imminenti elezioni, dichiarare il fallimento della trattativa sarebbe stato un danno d'immagine viste le dichiarazioni di alcuni esponenti politici sulla attribuzione della riuscita della trattativa.

Il 24 maggio 2012 salta un altro vertice a Bari  tra Tcm, Impes, sindacati,  e aziende: nulla di fatto, Tcm non si presenta. Per Tecnimont infatti  la trattativa risulta saltata. E’ invece Impes a non presentarsi il 27 giugno all’appuntamento con la task force, i sindacati e Tcm. Pare che abbia chiesto uno slittamento di qualche giorno per indisponibilità di Mario Calciano.

Siamo ormai alle strette e non si riesce a trattare. Il 3 luglio 2012 l’incontro tra Tcm, Impes, sindacati e task force regionale serve solo per dichiarare che  la trattativa è saltata, e Tecnimont  comunica che provvederà a breve a richiedere l'apertura della mobilità a partire dall’1 ottobre 2012. Ad oggi i 62 lavoratori del centro di progettazione Tecnimont di Brindisi non hanno ricevuto copia del verbale stipulato del 3 luglio. Si suppone che il verbale sia nelle mani dei sindacati che però non lo divulgano. Perché?

Questo è il vero scenario della situazione degli ingegneri e dei tecnici Tcm di Brindisi, una grande risorsa professionale collocata sullo scivolo che porta alla mobilità e all’oblio definitivo. Vediamo se adesso qualcuno se ne accorge, o meno.

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