rotate-mobile
Economia

Tecnomessapia, si apre uno spiraglio per i lavoratori a rischio licenziamento

Si apre uno spiraglio per un ritorno al lavoro dei dipendenti della Tecnomessapia: Leonardo Company ha garantito una commessa per poche decine di unità

BRINDISI - Si apre uno spiraglio per un ritorno al lavoro dei dipendenti della Tecnomessapia. Proficuo incontro nel pomeriggio di oggi a Roma, dove al Ministero dello Sviluppo Economico, al termine di una trattativa sindacale intensa, si è aperta una concreta possibilità di ridare dignità ai 177 lavoratori, dopo la sospensione dei licenziamenti annunciata la settimana scorsa.

Grazie al deciso intervento del Mise, nella persona del viceministro Teresa Bellanova, Leonardo Company ha effettuato un’apertura verso Tecnomessapia, garantendo una commessa – come specificato dal viceministro – per poche decine di unità, con un’unica clausola che l’azienda Tecnomessapia si doti di una sede propria, cosa che al momento non ha.

L’azienda dopo una pausa di riflessione ha accettato. Alla luce di ciò, lunedì prossimo le organizzazioni sindacali e la Tecnomessapia si incontreranno  presso la sede di Confindustria Brindisi per definire ogni dettaglio tecnico. Considerata la ripresa dell’attività lavorativa, le parti sottoscriveranno un accordo di Cigs per tutti i lavoratori.

 “Consideriamo questo risultato come un piccolo passo in avanti, utile a mettere momentaneamente in sicurezza il destino di 177 famiglie e, nello stesso tempo, che consente di allungare di un anno la possibilità di trovare ulteriori soluzioni, anche per tutti gli altri lavoratori dell’indotto, i cui numeri si aggirano intorno alle mille unità – si legge in una nota della Fim Cisl - Ringraziamo il viceministro Bellanova per il deciso e puntuale intervento e il governo, che hanno permesso di compiere questo primo passo in avanti, che per noi rappresenta solo il punto di partenza dal quale partire per rivendicare su tutti i tavoli – compreso quello regionale – certezze per tutti i lavoratori dell’indotto aeronautico, specialmente quelli già fuoriusciti dal sistema produttivo”.   

Ad intervenire anche la regione Puglia con il presidente della task force Leo Caroli il quale in maniera molto propositiva ha anche detto che qualora la Tecnomessapia sia capace di organizzarsi dal punto di vista produttivo, con un proprio stabilimento, la Regione sarà disponibile anche a finanziarla.

La Uilm di Brindisi dopo aver ascoltato le parti ha incalzato l’azienda spronandola a dare una risposta sulla sua disponibilità ad organizzarsi dal punto di vista produttivo con un proprio capannone e quindi accogliendo l’aiuto del Governo, della Regione per salvaguardare le maestranze.

«Il tavolo tecnico di oggi presso il Ministero dello Sviluppo economico segna una prima vittoria per i lavoratori e per chi, con loro, si è battuto per scongiurare 177 licenziamenti dopo la chiusura dei rubinetti da parte di Leonardo Spa (ex Finmeccanica)», commenta, invece,  l'onorevole Nicola Ciracì (Direzione Italia) che ha seguito sin dall'inizio la vertenza Tecnomessapia. 

«Quando, diverso tempo fa, ho iniziato con pochi altri questa battaglia per la difesa del nostro territorio - commenta Ciracì - nessuno intravedeva soluzioni, i licenziamenti erano dietro l'angolo e le speranze che saremmo riusciti a ottenere qualcosa erano ridotte al lumicino. Grazie a tutti quei dipendenti che anche oggi erano qui a Roma per lottare in difesa dei loro diritti, grazie ai sindacati UIl e Usb, grazie a Confindustria, all'avv. Isa Vitale e ad Angelo Antelmi - prosegue - abbiamo invece portato a casa questa prima importante vittoria». 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tecnomessapia, si apre uno spiraglio per i lavoratori a rischio licenziamento

BrindisiReport è in caricamento