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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Traghetti Albania, opzione Otranto

BRINDISI – L’ultima parola spetterà agli armatori, ma certo le compagnie cui fanno capo le due navi che collegano Brindisi a Valona, la Ionian Spirit e la Red Star One, non stanno ferme e si stanno già guardando intorno alla ricerca di una soluzione alternativa a quella attuale. Una soluzione che eviti i problemi che le navi stanno incontrando a Costa Morena e il muro contro muro con l’Autorità Portuale brindisina. Quest’oggi gli agenti dei due traghetti, Franco Aversa e Johnny Prudentino, si sono recati ad Otranto per valutare un possibile spostamento nel piccolo porto salentino

BRINDISI – L’ultima parola spetterà agli armatori, ma certo le compagnie cui fanno capo le due navi che collegano Brindisi a Valona, la Ionian Spirit e la Red Star One, non stanno ferme e si stanno già guardando intorno alla ricerca di una soluzione alternativa a quella attuale. Una soluzione che eviti i problemi che le navi stanno incontrando a Costa Morena e il muro contro muro con l’Autorità Portuale brindisina. Quest’oggi gli agenti dei due traghetti, Franco Aversa e Johnny Prudentino, si sono recati ad Otranto per valutare un possibile spostamento nel piccolo porto salentino

Aversa e Prudentino hanno incontrato il comandante dell’Ufficio circondariale marittimo, il tenente di vascello Francesco Amato, ed il sindaco di Otranto, Luciano Cariddi. La municipalità otrantina è molto ben disposta ad accogliere i due traghetti per Valona ed acquisire così un ruolo nel traffico passeggeri nel Canale d’Otranto, e può mettere a disposizione un locale per il check-in ed uno come sala d’attesa. Con il comandante di Circomare, invece, i due agenti hanno valutato i problemi tecnici e le prescrizioni di massima cui attenersi.

Potrebbe essere questo l’epilogo per la storia infinita dei disagi sul piano dei servizi subiti a Brindisi dai passeggeri per le linee con Valona, e lamentati dalle stesse compagnie armatrici? Se la risposta del presidente dell’Autorità Portuale, Iraklis  Haralambidis resterà sempre la stessa (“Se vogliono andarsene, se ne vadano. Altri prenderanno il loro posto”), non ci sarà verso di fare cambiare idea agli armatori. Un altro aspetto da valutare a fondo, quei cento chilometri in più che auto, Tir e pullman da e per l’Albania dovranno percorrere se i traghetti sceglieranno Otranto come capolinea. “Questo disagio è reale, ma sarà compensato con tariffe più basse”, risponde Franco Aversa.

Comunque, a Brindisi sarebbe peggio, e non si potrebbe neppure sperare, in queste condizioni, di recuperare traffico. Tutto ciò avviene mentre viene varata l’Apulian ports e l’assessore regionale Guglielmo Minervini annuncia che al calo dei collegamenti con la Grecia legati alla crisi economica si tenterà una compensazione andando sul mercato internazionale delle crociere con le Autorità portuali di Bari e Brindisi. Ma le navi da crociera possono portare solo numeri e non sostanza alle economie portuali, che vivono – parlando di imprese ed armatori – sul traffico ro-ro e Tir. Se non si prepara la ripresa in questo senso, si rischia di restare fuori. Ma se si perdono anche navi, è proprio finita.

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