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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Un porto per i buoni, uno per i cattivi

BRINDISI – Tutti distratti dall’avvento del gruppo Grimaldi a Brindisi, che segna il ritorno di una compagnia di italiana dopo l’addio, ormai molti anni fa, dell’Adriatica di navigazione. Tutti contenti dello scampato pericolo: il porto non perderà i collegamenti con la Grecia perché l’armatore napoletano porterà in dote una nave che garantirà tre corse settimanali tra Brindisi, Igoumenitsa e Patrasso e, in estate, anche la tappa a Corfù. Ma si tratta pur sempre di una sola nave. E che fa l’Autorità portuale, per sancire il nuovo matrimonio? Molla un calcio nel sedere a tutti gli altri tentando di metterli fuori mercato con un’ordinanza che ha fatto prima trasecolare gli agenti marittimi, poi li ha fatti arrabbiare più di prima.

BRINDISI – Tutti distratti dall’avvento del gruppo Grimaldi a Brindisi, che segna il ritorno di una compagnia di italiana dopo l’addio, ormai molti anni fa, dell’Adriatica di navigazione. Tutti contenti dello scampato pericolo: il porto non perderà i collegamenti con la Grecia perché l’armatore napoletano porterà in dote una nave che garantirà tre corse settimanali tra Brindisi, Igoumenitsa e Patrasso e, in estate, anche la tappa a Corfù. Ma si tratta pur sempre di una sola nave. E che fa l’Autorità portuale, per sancire il nuovo matrimonio? Molla un calcio nel sedere a tutti gli altri tentando di metterli fuori mercato con un’ordinanza che ha fatto prima trasecolare gli agenti marittimi, poi li ha fatti arrabbiare più di prima.

E dire che gli ideatori di questi piccoli capolavori degni dell’attenzione, a nostro avviso, quanto meno dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, ma anche dell’Unione europea e del Tar, l’altro ieri hanno fatto il pieno di consensi in comitato portuale, a partire da quella politica di gomma che sino al giorno prima li aveva aggrediti. Finiti i salamelecchi, resta l’ordinanza che, molto semplicemente stabilisce: primo, vista la crisi, viste le difficoltà del porto di Brindisi con cali nei traffici collegati ai traghetti, le tariffe non cambiano ma restano quelle del 2009; secondo, chi metterà in linea navi uscite dal cantiere non più di 15 anni fa, potrà avere uno sconto di un terzo, vincolato anche alla regolarità della corresponsione delle tasse portuali; ultimo, sono esclusi dagli sconti tutti gli altri, a partire dagli armatori ed agenti marittimi che hanno contenziosi in corso con l’Autorità Portuale, che così non solo li mette fuori mercato, ma negherà in talune circostanze anche la security.

Insomma, uno dei soliti abitini su misura che a Brindisi cominciano a diventare sempre più diffusi, e che in un altro porto italiano avrebbero provocato una rivolta. Qui, per adesso, è annunciata un’assemblea degli agenti marittimi colpiti dagli effetti delle predette ordinanze: loro, non bisogna dimenticare, ed i loro dipendenti. “Oggi sono fuori per lavoro, ma sto convocando l’assemblea della categoria – dice Massimo Sciscio, presidente dell’Associazione degli agenti marittimi e agente di Endeavour - . La storia delle navi con non più di 15 anni, premiate dall’Autorità Portuale con uno sconto sostanzioso sulle tariffe, è davvero assurda. Tutte le unità che effettuano servizi di linea vengono sottoposte ai controlli previsti dalle norme internazionali, e vengono autorizzate al servizio solo se corrispondono a quegli standard. La sicurezza perciò non può essere confusa con l’anno di varo. E’ un pretesto. Al momento non escludo alcun tipo di azione a tutela del nostro lavoro e delle nostre compagnie: deciderà l’assemblea, ma qui sono stati violati alcuni principi fondamentali”.

Cosa dice l’ordinanza, la numero 3 del 2012, emanata guarda caso proprio il 21 marzo, lo stesso giorno della riconferma di Nicola Del Nobile a segretario generale? Che l’Autorità Portuale privilegerà le compagnie che garantiranno stabilità nei collegamenti e quelle con navi di costruzione recente per migliorare l’offerta turistica (ricordare il famoso sondaggio di Haralambidis sul gradimento del porto di Brindisi); la riduzione di un terzo delle tariffe per le compagnie con le caratteristiche predette che garantiranno almeno 150 toccate l’anno; le stesse compagnie dovranno versare una fidejussione prestata da un primario istituto bancario pari al 50 per cento del valore dei diritti dovuti, recante la rinuncia al beneficio della preventiva escussione del debitore principale; le agevolazioni potranno essere richieste solo da operatori che non siano debitori diretti o indiretti dell’Autorità Portuale (si presume anche nelle more di un giudizio che potrebbe riqualificare tali presunte situazioni, legate sostanzialmente alla contestazione dei diritti pretesi per servizi non forniti); lo sconto per le navi con meno di 15 anni di anzianità di costruzione è cumulabile con lo stesso beneficio garantito a chi effettua almeno 150 collegamenti annui, quindi è un supersconto a Grimaldi, zero agli altri.

Il piatto è servito, e la cucina è la stessa del bando per la gestione del terminal crociere, indetto prima della costruzione dello stesso terminal, e formalmente anche prima della progettazione, con gara che ha visto un unico partecipante: le quattro società in Ati che avevano sottoscritto a suo tempo un protocollo con l’ex presidente Giuseppe Giurgola per l’affidamento pluriennale in concessione di una banchina da adibire a scalo per navi da crociera. C’è da aggiungere anche che l’ordinanza prevede che l’Autorità Portuale possa rifiutare il servizio di security alle navi di armatori che abbiano un debito (o un contenzioso considerato tale) superiore ai 30mila euro con lo stesso ente portuale. E’ possibile rifiutare la security in un porto sottoposto all’Isps Code? Questo dovrebbero verificarlo sia la Capitaneria di Porto che il prefetto stesso. In allegato, a fine articolo, l’ordinanza in questione. Un'ultimo dettaglio: quando le altre compagnie, quelle che oggi rischiano di dover abbandonare per grave svantaggio economico, hanno salvato i traffici per Brindisi, con tre navi in linea anche in inverno, di sconti non se ne parlava neppure.

AutPortuale_ordinanza_03_ del_ 2012

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