Sbarco carbone: 38 esuberi nel porto, azienda e sindacati distanti
Prime conseguenze occupazionali del processo di decarbonizzazione. La ditta Sir ricolloca 38 unità. Nessun accordo in prefettura
BRINDISI – Sono già tangibili le prime conseguenze occupazionali del processo di decarbonizzazione, che porterà alla dismissione della centrale Federico II. Stamattina (mercoledì 31 marzo) si è risolto con un sostanziale nulla di fatto il secondo incontro in videoconferenza svoltosi in prefettura sul destino di 38 lavoratori in esubero della ditta Sir, su 83 unità impiegate nel servizio di sbarco del carbone e relative attività accessorie nel porto di Brindisi, effettuato per conto di Enel. Il confronto era stato chiesto dalle sigle di categoria dei sindacati confederali, dopo le divergenze già emerse nel corso di una prima riunione, svoltasi lunedì scorso (29 marzo).
Durante il primo confronto “la Sir spa - si legge in un comunicato della prefettura - si è impegnata, stante il processo di de-carbonizzazione in corso, ad una ricollocazione del personale in esubero, come stabilito da Enel nel bando di gara d’appalto, che prevedeva tale condizione nell’ambito di una specifica clausola sociale. I rappresentanti sindacali non hanno accettato le modifiche contrattuali proposte, con conseguente contrazione salariale, per quella parte di lavoratori destinati ad una ricollocazione in altri settori”.
Il prefetto dunque nell’invitare “i rappresentanti di Confindustria ad un’opera di mediazione tra le parti, ha aggiornato la riunione alla data odierna, al fine di consentire ad azienda e lavoratori di proseguire il confronto finalizzato all’individuazione di una soluzione di compromesso”. L’incontro odierno, però, si è concluso senza un accordo, “in quanto la proposta di Sir spa, che prevedeva forme di ristoro economico parziale per i lavoratori ricollocati ed incentivi al pensionamento per coloro in possesso dei requisiti – si legge nella nota della prefettura - non ha incontrato il consenso delle sigle sindacali che, unitariamente, hanno rivendicato la conferma delle vigenti condizioni contrattuali per tutte le 83 maestranze attualmente impegnate nel servizio portuale di sbarco carbone di Enel. I rappresentanti di Enel hanno ribadito che verificheranno il rispetto di tutte le condizioni previste nella gara d’appalto”.
In chiusura di incontro, il Prefetto ha inviato la parti a continuare nel dialogo alla ricerca di una soluzione condivisa, che possa contemperare le legittime aspettative economiche dei lavoratori ed, al contempo, la garanzia dei livelli occupazionali, ribadendo la disponibilità della Prefettura a riaprire il tavolo di confronto qualora dovessero determinarsene le condizioni propedeutiche. Per la mattinata di domani, nel porto, è prevista un’assemblea convocata dai sindacati.