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Vertenza Telcom, si apre un fronte interno tra i cassintegrati. Nuove richieste

OSTUNI – Tra i lavoratori della Telcom di Ostuni si apre un fronte interno che ha deciso di contestare l’applicazione dei precedenti accordi da parte dell’azienda, e di premere sulle organizzazioni sindacali per ottenere un accordo su basi nuove e paritarie tra tutti i lavoratori colpiti dalla crisi aziendale. A seguire, il comunicato da essi diramato ieri sera.

OSTUNI – Tra i lavoratori della Telcom di Ostuni si apre un fronte interno che ha deciso di contestare l’applicazione dei precedenti accordi da parte dell’azienda, e di premere sulle organizzazioni sindacali per ottenere un accordo su basi nuove e paritarie tra tutti i lavoratori colpiti dalla crisi aziendale. A seguire, il comunicato da essi diramato ieri sera.

“Si sono riuniti alle ore 17,30 presso la Camera del Lavoro di Ostuni n. 25 (su 36) dei cassintegrati della Telcom SpA. che con anticipo rispetto al periodo d’erogazione degli ammortizzatori sociali hanno ricevuto la lettera di licenziamento. Tutti i presenti sono concordi sul voler vedere nel prossimo incontro tra Telcom, sindacati ed istituzioni (sindaco di Ostuni, assessore provinciale al Mercato del Lavoro) queste ultime già convocate nell’assemblea cittadina tenutasi nella sala consiliare del Comune di Ostuni il 16/11/2010, un diverso tavolo di trattative da istituire con l’intento di riconvertire tutto il personale “uscente” come diversamente collocato o ricollocato in Telcom.

I presenti si aspettano dalle organizzazioni sindacali di categoria Filctem, Femca, Uilcem, Ugl-Chimici, che vengano presentate queste condizioni: ricollocamento in Telcom; e/o nuovo collocamento in aziende del Gruppo Telcom; e/o cassa integrazione a rotazione per tutte le unità dipendenti della

Telcom; e/o contratti di solidarietà nell’azienda Telcom; e/o erogazione di fondi da parte della Telcom presso gli organismi territoriali utili per la creazione di nuove occupazioni riservate alle unità suddette nel tessuto produttivo dell’intero territorio; e/o mobilità volontaria con cospicua liquidazione individuale concordata.

Queste prospettive sono state disegnate grazie ai numerosi falli commessi dall’azienda Telcom successivamente all’accordo datato 27/03/2009: 1) Pubblicizzazione delle nuove commesse acquisite dal gruppo Telcom da grossi clienti che hanno già garantito lavoro a lungo termine (con conseguente punto n. 2); 2) Lavoro straordinario per ripetuti lunghi periodi;

3) Pubblicizzazione dell’acquisto di altre aziende come la “Borsci San Marzano“ con il conseguente salvataggio di 25 unità dipendenti della stessa Borsci dalla cassa integrazione.

Ricordiamo che l’ accordo 27/03/2009 vedeva la temporanea messa in cassa integrazione in deroga con successiva messa in mobilità per crisi per 49 unità delle quali però un numero non inferiore a 12 sarebbe dovuto essere reintegrato. Nonostante il reintegro di solo12 unità l’azienda ha agito impunemente nelle maniere sopra elencate.

In sintesi la Telcom ha bleffato. Riteniamo per tanto che proprio da parte dell’azienda Telcom vi sia stato un mancato rispetto dell’accordo, ci rifiutiamo così di vederci vittime di quell’ accordo che attualmente non è più in linea con quanto ha paventato l'azienda, ed oggi si legge come obsoleto, discriminatorio e capestro. Vorremmo altresì che durante queste prossime trattative vi sia la presenza di una nostra delegazione, visto che l’intera RSU continua a non rappresentarci.

La nostra richiesta ai rappresentanti sindacali è quindi molto precisa e nel mancato rispetto di queste nostre richieste ci vedremo costretti ad imbastire da “orfanelli” azioni di lotta più energiche come occupazioni, blocchi vari ed anche l’avvio della vertenza con vie legali”.

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