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Il notaio Errico torna alla carica: “Altro che passo indietro, sono in campo”

"Nando Marino non rappresenta nessuno, se non Emiliano."Sto con Riccardo Rossi e non l'ho mai abbandonato. Fusco ha fatto bene a dire no al Pd, facendo da barriera all'innamoramento per l'imprenditore". E chiama a raccolta Francesco Silvestre, Leo Caroli e il mondo delle Acli

BRINDISI – “Passo indietro? No, mai fatto .Non ho lasciato Riccardo Rossi e non intendo farlo, a maggior ragione adesso che la candidatura di Nando Marino per il Pd è ufficiale: chi rappresenta? Nessuno, se non forse Michele Emiliano che lo ha scelto senza ascoltare i brindisini e i problemi della mia e della nostra città”.

Da destra, Curto, Argese, Antonica, Marino, Emiliano, Bruno e Brigante-2Et voilà, ecco che ritorna il notaio Michele Errico. Parte alla carica, dichiara guerra (elettorale) al Partito democratico del governatore della Puglia e lascia intendere di essere più che mai pronto a scatenare l’inferno contro Emiliano che questo stesso motto ha preso in prestito dal gladiatore cinematografico per ricostruire – sostiene lui – il Pd dopo la caduta dell’Amministrazione comunale di Brindisi per mano della Procura.

Altro che uscita di scena o passo indietro. In verità c’era da aspettarselo da uno sanguigno come il notaio, ex sindaco del capoluogo nonché ex presidente della Provincia: il silenzio degli ultimi giorni era solo una “tattica” rispondente alla logica dell’osservazione per studiare il “nemico” e partire per la guerra. Perché adesso è chiaro che di questo si tratta, visto che Errico non risparmia Emiliano, prima ancora che il candidato sindaco che il segretario regionale del Pd ha voluto in nome del rinnovamento, pescando sì nella società civile, ma guardando ben oltre la sinistra. Tanto è vero che la coalizione di sostegno per Marino è molto più allargata rispetto al centro e di fatto è spostata a destra e sostenuta da chi sino a poco tempo fa era uomo di punta di Forza Italia. Basti pensare a Nicola Frugis che ha dato il benservito a Luigi Vitali, oppure ricordare che lo stesso Emiliano ha fatto riferimento espresso al “grande sindaco Mimmo Mennitti” salutando la moglie che era in platea, in occasione della conferenza stampa di presentazione di Marino quale candidato sindaco a “nome del centrosinistra più allargato della Regione Puglia” (nella foto un momento della conferenza stampa).

Cercava evidentemente una legittimazione, Emiliano, probabilmente l’avrà alle urne con Marino se l’imprenditore della Bmw, nonché presidente della squadra di basket, sarà effettivamente in grado di aggregare i voti di sinistra, centro e destra. Di certo ha scatenato la reazione di Michele Errico che dell’altro Michele, Emiliano in veste di magistrato, ha sempre avuto una grande considerazione e del Partito democratico è stato sostenitore, tanto da essere titolare della tessera numero 1.

Riccardo Rossi-3“Io proprio non ho capito che c’entra Marino con Brindisi”, dice subito. “Certamente non lo voterò perché non rappresenta nessuno, fatta eccezione probabilmente per Emiliano”. E allora cosa farà il notaio? “Continua a stare in campo”, risponde subito dando il là a un’altra domanda. Pochi giorni fa, c’era stata una nota scritta in maniera abbastanza ermetica in cui  diceva che passava la mano, tanto è vero che a distanza di qualche ora è stata ufficializzata la candidatura a sindaco di Riccardo Rossi (nella foto) per la coalizione che vede assieme Brindisi Bene Comune, Rifondazione, Sel, il movimento Act e gli ex del Pd che hanno scelto di seguire Pippo Civati.

“Non è vero, io non ho detto niente di tutto questo, la verità è un’altra: la sera precedente c’era stata una riunione nel corso della quale mi era stata offerta da Rossi la candidatura a sindaco, offerta che mi ha fatto enormemente piacere perché stimo l’ingegnere (Rossi, ndr) e il suo gruppo di lavoro”, racconta Errico. “In quella stessa riunione, Roberto Fusco (nella foto con Emiliano) di Sì Democrazia ha condiviso quella proposta aggiungendo però di aspettare per verificare l’ipotesi di un’apertura al Pd. In un contesto del genere, ho detto che mi riservavo proprio per vedere cosa sarebbe successo. E cos’è accaduto? Che il Partito democratico ha fatto la sua scelta e quindi adesso la situazione è cambiata ed è tale per cui si rende necessario un incontro con Rossi”, sostiene il notaio.

Selfie di Roberto Fusco e Michele EmilianoPer fare cosa? “Per parlare del nuovo quadro politico-elettorale a Brindisi di fronte al quale è necessario reagire e bene ha fatto Fusco a creare una barriera rispetto a questo innamoramento di Emiliano per Marino”. In altri termini, cosa farà Errico, si candiderà? “Se mi candido è solo come sindaco, ma con il supporto di tutti, Rossi in primis, Fusco, l’avvocato Francesco Silvestre, Leo Caroli (già assessore regionale al Lavoro, ndr) e il mondo delle Acli. E’ chiaro, no?”. Chiarissimo il messaggio rivolto ad Emiliano, di conseguenza a Marino, poi ancora a chi non ha condiviso metodo di scelta e candidato così individuato, vale a dire i terrerati del Pd come lui. Bisognerà vedere se Rossi sarà disponibile a fare un passo indietro per il notaio.

E stando a una nosta stampa diramata in tarda serata, Brindisi bene comune e i suoi alleati non intendono mettere in discussione la candidatura a sindaco di riccardo Rossi.  

"La coalizione Act, Brindisi Bene Comune, Possibile, Rifondazione Comunista e Sel- Sinistra Italiana riunitasi oggi - si legge nel comunicato - valuta positivamente la possibilità di allargare il proprio perimetro ferma restando la candidatura a sindaco di Riccardo Rossi".

"Tale candidatura, per la coerenza dimostrata - si legge ancpra nella nota - è in grado di confermare e garantire il profilo di alternatività al Pd e e alle forze che hanno sostenuto l'amministrazione Consales".

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