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Venerdì, 29 Marzo 2024
Emergenza Covid-19

Rifiutano il vaccino: sospesi e senza stipendio cinque operatori sanitari

Il direttore generale dell'Asl di Brindisi Giuseppe Pasqualone: "Il personale non può sottrarsi, per la sicurezza degli utenti"

BRINDISI - Sospesi e senza stipendio fino a fine 2021: quattro infermieri e un tecnico di laboratorio hanno rifiutato il vaccino anti-Covid. E il direttore generale dell'Asl di Brindisi Giuseppe Pasqualone ha dovuto "rimediare", prendendo provvedimenti. Stessa sorte potrebbe spettare a un medico, anche lui contrario a vaccinarsi, qualora non cambiasse idea. Per ora è stato diffidato. Ma il percorso è questo, già tracciato e già applicato a un infermiere il 18 maggio. Il direttore Pasqualone (foto sotto) tiene a lanciare un messaggio, sull'importanza della vaccinazione in questo periodo storico, anche per garantire la sicurezza degli utenti del Brindisino.

Giuseppe Pasqualone VaxDay-2

Intanto l'Asl di Brindisi continua ad attenzionare altro personale che rifiuta il vaccino contro il Covid. Come detto, c'è un medico, che è stato invitato a vaccinarsi venerdì 28 maggio. Ma anche altri nel personale sanitario sono contrari al vaccino. Si tratta di 19 medici, 33 infermieri, 5 tecnici e 9 operatori socio sanitari. Questi provvedimenti emessi sono duri, ma potrebbero servire d'esempio per i colleghi che non vogliono sottoporsi al vaccino in questa situazione delicata, in un momento in cui il Covid sembra "retrocedere" in tutta Italia.

Il direttore generale Giuseppe Pasqualone, contattato telefonicamente da BrindisiReport, commenta: "Io continuo comunque a invitare a riflettere queste persone sull'importanza del vaccino. E sulla posizione che ricoprono. Hanno un ruolo delicato e in questo momento la nostra Asl ha la necessità di avere tutto il personale a disposizione". E vaccinato, perché senza vaccino, come dimostrano questi provvedimenti, non si lavora all'Asl di Brindisi. Chiosa Pasqualone: "Un operatore sanitario non può sottrarsi alla vaccinazione, è inconcepibile. Io devo prendere questi provvedimenti, perché l'Asl è datore di lavoro. E un datore di lavoro deve garantire sempre la sicurezza dei lavoratori stessi. E degli utenti".

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