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Emergenza Covid-19

Ospedale Perrino, Oggiano: "Terapia intensiva Covid inagibile da un mese"

La replica dell'Asl Brindisi: "Se la situazione dovesse peggiorare, pronti ad aprirla e a renderla funzionante"

BRINDII - “Il modulo esterno di terapia intensiva Covid dell’ospedale Perrino è inagibile da quasi un mese e i pazienti da intubare pare vengano inviati presso gli ospedali di Lecce e Taranto”. Lo denuncia Massimiliano Oggiano, consigliere comunale e provinciale di Fratelli d’Italia, attraverso una lettera al sindaco di Brindisi, nonché presidente della Provincia dimissionario, Riccardo Rossi. La questione riguarda il reparto mobile installato nei pressi della camera mortuaria, all'esterno del nosocomio. La struttura, in grado di ospitare 28 posti letto, fu realizzata dalla Protezione civile nell’aprile 2020, durante la prima ondata della pandemia.

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Il reparto “inaugurato in pompa magna da lei (scrive Oggiano rivolgendosi a Riccardo Rossi, ndr) e dall'ex direttore generale dell'Asl di Brindisi ad aprile 2020, che viene indicato come disponibile dalla Regione Puglia per affrontare questa quarta ondata epidemiologica nella disposizione del 21 dicembre 2021 a firma del Presidente sella Regione Puglia Michele Emiliano e del direttore del Dipartimento promozione sella salute, dott. Vito Montanaro, risulta ad oggi inagibile (pare piova all'interno) da quasi un mese e i malati Covid di Brindisi e  della provincia di Brindisi da intubare pare vengano inviati presso i reparti di terapia intensiva Covid di Lecce e Taranto”.

Oggiano invita dunque il primo cittadino a prendere “le opportune determinazioni in qualità di massima figura istituzionale per la tutela della salute pubblica ed in qualità di presidente della Conferenza dei Sindaci del comprensorio Asl provincia di Brindisi”.

La replica dell'Asl: "Se situazione dovesse peggiorare, pronti ad aprirla

Circa la presunta inagibilità della terapia intensiva Covid, la Asl precisa che la rete ospedaliera Covid è stata delineata dalla Regione Puglia con un'ottica scalare per un adattamento in base all'evoluzione della pandemia. L'obiettivo è quello di gestire i ricoveri Covid con un'ottimizzazione delle risorse umane che consenta, nello stesso tempo, di garantire anche le attività ordinarie.

"Per questo - spiega il direttore del reparto di Rianimazione dell'ospedale Perrino di Brindisi, Massimo Calò - la Regione ha creato tre strutture di riferimento: per l'Area Vasta Salento il Dea Vito Fazzi di Lecce, per l'Area Bari la struttura della Fiera del Levante e per l'Area Puglia Nord gli Ospedali Riuniti di Foggia. Al momento, per fortuna, i pazienti Covid della provincia di Brindisi, in condizioni tali da richiedere un ricovero in Rianimazione, sono stati solo quattro negli ultimi 5 mesi, e sono stati trasferiti a Lecce. Se la situazione dovesse peggiorare, accanto ai reparti Covid già attivi di Malattie infettive e Pneumologia potremmo aprire nell’immediato anche la Terapia intensiva Covid perfettamente funzionante.  Cosa che fa parte di uno scenario che naturalmente non ci auguriamo".

Articolo aggiornato alle ore 18:55 (la replica dell'Asl)

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