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Emergenza Covid-19

"Medici no vax e carenza di personale, il loro reintegro non aiuta"

Arturo Oliva, presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Brindisi: "Nel Brindisino la questione riguarda davvero poche unità, presto la delibera presidenziale, ma la palla passerà all'Asl. In Puglia c'è una legge regionale che dice il contrario"

BRINDISI - Il decreto del Governo Meloni parla chiaro: dall'1 novembre niente più obbligo vaccinale anti Covid per i medici. La norma anticipa di due mesi la scadenza. Una ratio è la carenza di medici nelle Asl. L'altra è la flessione della curva epidemiologica da Covid. Cosa succede nel Brindisino? Che impatto avrà il decreto? Se ne avrà, come si vedrà in seguito. BrindisiReport ha contattato Arturo Oliva, presidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Brindisi. Oliva da tempo lancia l'allarme sulla carenza di medici in corsia, l'ultimo, pubblico, risale al 17 ottobre scorso. Oliva ha il polso della situazione e tiene a specificare che il decreto non aiuta di certo.

Innanzitutto, nel Brindisino, riguarda poche unita. Si contano sulle dita di una mano i medici non vaccinati e che dunque non potevano prestare servizio. Quindi, l'impatto sulle croniche carenze d'organico è pari a zero. E pure per quanto riguarda la curva epidemiologica, Oliva invita a fare attenzione: un medico frequenta l'ospedale, l'ospedale è frequentato anche da pazienti fragili, l'equazione è evidente, in un tempo in cui il Covid non è certo scomparso. Spiega Oliva: "Sono 4mila i medici che rientrerebbero in tutta Italia, ci sono anche gli odontoiatri, sia i liberi professionisti, quindi l'impatto nelle corsie sarà quasi assente".

E in Puglia, com'è la situazione? Sempre Oliva (nella foto sopra): "Qui è in vigore la legge regionale numero 2 del 2021, che obbliga i sanitari alla vaccinazioni. Quindi l'obbligo vaccinale per le amministrazioni rimane. L'Ordine dei Medici, invece, si deve adeguare al decreto. Continueremo, ovviamente, ad applicare le leggi dello Stato. Da oggi, (mercoledì 2 novembre, ndr), con decreto del presidente, i sospesi verranno reintegrati". Ma poi c'è l'Asl a cui spetta l'ultima parola, sulla presenza in corsia di medici non vaccinati.

Conclude Oliva: "Sarebbe stato opportuno, se vuole sapere la mia, non dare corso a questa norma, in quanto così si dà cattivo esempio. E' strano che un medico non creda alla bontà del vaccino. Se uno è medico, delle notizie scientifiche si deve fidare. E poi, non c'è beneficio, la carenza d'organico permane nel Brindisino. L'ospedale è un posto dove sono concentrati i fragili, anche una sola persona che si ammala di Covid, come il medico che non si è vaccinato, entra in contatto con una quantità di persone fragili che sono a rischio".

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