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Giovedì, 28 Marzo 2024
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L'ex sindaco sforna un nuovo libro sulla storia del Sud post-unitario

Fresca di stampa e disponibile nelle librerie è la nuova pregevole pubblicazione edita dalla Capone editore, casa editrice di Cavallino (Le) che sin dal 1980, anno della fondazione, dedica ampio spazio ai libri legati alla storia del Mezzogiorno e all'area mediterranea

Fresca di stampa e disponibile nelle librerie è la nuova pregevole pubblicazione edita dalla Capone editore, casa editrice di Cavallino (Le) che sin dal 1980, anno della fondazione, dedica ampio spazio ai libri legati alla storia del Mezzogiorno e all’area mediterranea. “Ferite aperte. Il crollo del Regno delle Due Sicilie” (pagine 176-euro 13,00), è il titolo di questa nuova pubblicazione, un saggio scritto dal professor Angelo Panarese, già sindaco di Alberobello dal 1994 al 2001.

L’importante volume affronta, come si legge nella sinossi,  “con un approccio revisionista ed antideologico il tema della ‘crisi’ del Mezzogiorno dal 1858-59 al 1887:  dal “crollo” del regime borbonico all’avanzata garibaldina al Sud  sino alla costruzione dell’Unità d’Italia”. Il motivo di questo approccio è spiegato nell’introduzione: “La necessità di affrontare in maniera realistica e non ideologica ciò che è avvenuto nel Mezzogiorno dal 1858-59 al 1887 è un’esigenza storica tesa a diradare le ‘false generalizzazioni’ e le ‘arbitrarie illazioni’ che si sono costruite sul Mezzogiorno in centocinquanta anni di storia unitaria”.

Il saggio di Panarese attrae l’interesse del lettore sin dalla copertina nella quale campeggia l’immagine del noto disegno a china acquerellato “Ingresso trionfale di Garibaldi a Napoli” eseguito dal litografo svizzero Wenzel Franz, che ritrasse magistralmente su carta la scena dei grandiosi festeggiamenti con i quali i napoletani, riversatisi in Piazza Santo Spirito, davanti a Palazzo d’Angri,  accolsero l’eroe dei due mondi giunto in città con le sue truppe il 7 settembre 1860.

Il saggio si snoda in due parti nelle quali sono analizzate diverse tematiche importanti: dalle problematiche dell’economia napoletana prima dell’Unità d’Italia all’attività svolta dal Real Istituto di incoraggiamento di Napoli, dalla concentrazione dell’industria napoletana alla finanza. Sempre nella prima parte sono approfondite poi le caratteristiche della classe dirigente meridionale negli anni della disgregazione della monarchia borbonica e le debolezze di quest’ultima, i contrasti che sorsero tra il Ministero guidato da Liborio Romano e la Segreteria della Dittatura garibaldina guidata da Agostino Bertani , il crollo del Regno borbonico e l’unità d’Italia.

Nella seconda parte l’autore analizza invece il ruolo che il Piemonte rivestì durante il Risorgimento italiano, i problemi legati alla formazione del Mercato nazionale capitalistico, il ruolo che svolse l’istituto finanziario Banco delle Due Sicilie tra i secoli XVIII e XIX e, per finire,  il dibattito tenutosi alla Camera dei Deputati tra i membri della Destra, della Sinistra e i Mazziniani sul fenomeno del brigantaggio nel periodo post-unitario. “Ferite aperte” tenta di offrire uno sguardo nuovo sulla complessa situazione del Sud durante l’epoca post-unitaria ed arricchirà le conoscenze dei lettori interessati alla storia del Mezzogiorno.

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