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Assoarma ricorda le vittime del "Città di Catania" e gli eroici piloti polacchi

Torna, come ogni prima domenica di mese, anche nel mese dedicato alle meritate vacanze, l’impegno di Assoarma Brindisi per alimentare l’impegno del ricordo dei tanti, troppi caduti per causa di guerra

BRINDISI - Il dovere della memoria, si chiama ricordo. La follia della guerra, di ogni violenza perpetrata dall’uomo contro ogni suo simile, deve restare indelebile nel cuore e nella mente di ognuno per evitare che vinca sulla speranza e su ogni progetto di vita.

Torna, come ogni prima domenica di mese, anche nel mese dedicato alle meritate vacanze, l’impegno di Assoarma Brindisi per alimentare l’impegno del ricordo dei tanti, troppi caduti per causa di guerra. Il 3 agosto 1943 a poche miglia dal porto della città adriatica, proveniente da Durazzo, veniva affondato da tre siluri di un sommergibile britannico, il piroscafo “Città di Catania”. A bordo 386 persone, famiglie di italiani emigrati in Albania e militari in licenza ed un equipaggio civile di 103 unità.

In soli tre minuti la nave si inabissò, portando in fondo al mare 256 viaggiatori e 49 membri dell’equipaggio. Il velocissimo intervento dei soccorsi partiti da Brindisi, permise il salvataggio di 184 superstiti. Nel breve volgere di circa 40 giorni, la città divenne sede della casa regnante e del governo fuggiti da Roma l’8 settembre. Il trattato d’armistizio, ironia della guerra faceva diventare alleato, chi sino a poche ore prima era il nemico e la tranquilla città, capitale del piccolo Regno del Sud, primo nucleo di territorio nazionale da cui rinasceva la speranza di un’agognata unità nazionale e che la storiografia definisce con l’appellativo di “Secondo Risorgimento”.

Esattamente un anno dopo, la sera del 3 agosto 1944, dall’aeroporto “Campo Casale” cominciava un ponte aereo che sarebbe durato 55 giorni di voli no-stop su Varsavia, la capitale di Polonia, prima capitale europea a sollevarsi contro l’oppressore nazista. La solitaria intraprendenza dei piloti polacchi di stanza a Brindisi, contro la stessa volontà del comando britannico, sotto la cui egida svolgevano le loro azioni, non evitò gravissime perdite civili alla loro amata capitale. Oltre 210 mila morti solo tra i civili.

Brindisi, porto accogliente, ospitale e sicuro, custodisce nelle viscere del suo Monumento al Marinaio, le storie di migliaia di uomini sul cui sacrificio è fondata la nostra libera convivenza, ricordarli, col pensiero e con la preghiera, per chi ha il dono della fede, è un dovere civile da esercitarsi, sacrificando qualche minuto al bagno ristoratore nelle calde acque del mare agostano di Brindisi.
 

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