Barocco in Terra di Brindisi: il 20 maggio la seconda sessione del convegno
BRINDISI – La società di Storia patria per la Puglia organizza la seconda sessione del IX convegno nazionale di studi e ricerca storica sull’Età del Barocco in Terra di Brindisi. L’appuntamento è per il 20 maggio (ore 17) a Palazzo Nervegna. Il barocco, in Terra di Brindisi come altrove, sviluppa tendenze già presenti nel manierismo, talvolta coniugandole con precedenze culturali ancorate sul sostrato medievale. Vi è tuttavia una concezione spaziale nuova: le facciate degli edifici non costituiscono più compimento dell’interno ma un organismo plastico per il quale si transita dallo spazio chiuso alla scena urbana.
L’estetico si elabora nel senso dell’eccessivo: la presenza quotidiana della morte, i cui scenari sono ancora urbani, si esprime nella paura del vuoto. La natura è sempre in balia della morte ed è sempre allegorica. Questo vale anche per la storia: il barocco mette in discussione la concezione stessa dell’arte come espressione di certezze, della bellezza e della verità. L’arte diventa problematica, un dettaglio sul dramma del vivere.
L’età del barocco è al centro del convegno organizzato dalla sezione di Brindisi della Società di Storia Patria per la Puglia, patrocinato dal Comune di Brindisi con adesione di Touring Club Italiano e Gruppo Archeologico Brindisino; dopo la prima sessione, svoltasi lo scorso 14 marzo, nella seconda , il prossimo 20 maggio, si avranno, dopo l'introduzione di Emilia Mannozzi, interventi di Raffaele Casciaro.
La scultura in età barocca in Terra d’Otranto; Antonio Mario Caputo, Sul trasferimento della colonna del porto di Brindisi in Lecce; Ilaria Pecoraro, La rivoluzione architettonica dei sistemivoltati stellari nelle architetture barocche in terra di Brindisi; Stefania Rimola, Opere a stampa di età barocca della bibliotecaprovinciale di Brindisi; Antonio Mingolla, Lo stile architettonico tardo rinascimentale e quello plateresco spagnolo, precursori del barocco, nella città di Brindisi. Coordina i lavori Giuseppe Rollo.