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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cultura

Amore e acido al Temporary Theatre

BRINDISI - La drammatica storia vera di una giovane donna palestinese, Suad, scampata ad un femminicidio, sfigurata da un acido gettatole addosso da chi avrebbe dovuto proteggerla.

BRINDISI - La drammatica storia vera di una giovane donna palestinese, Suad, scampata ad un femminicidio, sfigurata da un acido gettatole addosso da chi avrebbe dovuto proteggerla, è stata raccontata domenica sera presso il nuovo spazio culturale polivalente “Dopolavoro”, con un’intensa messa in scena teatrale intitolata “Un’altra pelle”. Lo spettacolo, interpretato magistralmente dagli attori Marcantonio Gallo e Sara Palizzotto, fa parte della prima rassegna di teatro indipendente in atto a Brindisi ed intitolata TiDP Temporary Theatre.

La rassegna nasce da un’idea di Marcantonio Gallo e Fabrizio Cito del Teatro Delle Pietre con la collaborazione di Dopolavoro, che, sino ad aprile ospiterà una volta al mese giovani compagnie teatrali indipendenti. Quattro appuntamenti in totale proposti in un orario inconsueto per le rappresentazioni teatrali, cioè alle 18.30, che toccheranno temi come il disagio sociale e il bisogno di amore e certezze. Il tutto interpretato attraverso linguaggi e stili diversi ed innovativi, capaci di rappresentare al meglio i tempi odierni.

“Un’altra pelle” ha rappresentato infatti in modo forte, senza filtri, la vicenda di questa giovane donna nata in Cisgiordania che si rese “colpevole” di essersi innamorata di uomo, il proprio vicino di casa, e di avergli donato tutta se stessa prima del matrimonio, offendendo così l’onore della famiglia. L’interpretazione del ricordo dei drammatici istanti che precedettero e seguirono il gesto terribile messo in atto dal cognato della giovane che le gettò addosso un liquido freddo, un acido che in un attimo divenne fuoco deturpandole per sempre il corpo, ha aperto la messa in scena teatrale.

Sara Palizzotto ha interpretato poi, in modo eccellente, l’arrivo in ospedale della giovane, il suo desiderio di morire, il racconto dell’ ingenuo amore per il suo vicino di casa che le aveva fatto credere di volerla sposare e dal quale avrebbe poi avuto un figlio, sino al delicato momento del racconto del parto e al ricordo delle continue percosse subite dal padre violento. Allo straordinario Marcantonio Gallo il compito di interpretare le figure maschili della storia, dal cognato al padre al vicino di casa.

Al termine dello spettacolo sono salite sul palco alcune rappresentanti di associazioni che si occupano delle donne e del sociale: Lia Caprera dell’associazione Io Donna, Liliana Mastrovito dell’associazione Jonathan, Isabella Lettori vicepresidente vicaria Csv Poiesis, Giusy Santomanco Caso della Fondazione Angelo Vassallo, Alessandra Mandese speaker e attrice e la stessa Sara Palizzotto, che ha raccontato i diversi modi in cui ha vissuto questa storia nelle diverse rappresentazioni teatrali messe in scena nel corso degli anni, prima e dopo essere diventata madre.

Lia Caprera, presidente del centro anti-violenza Io Donna di Brindisi, ha parlato del patriarcato arcaico raccontato nello spettacolo e di come la vicenda di Suad non sia diversa dalla vicenda di quella avvocatessa di Pesaro, Lucia Annibali, sfigurata dall’acido e nominata da Giorgio Napolitano Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica Italiana per il suo coraggio. La Caprera ha parlato poi della presenza delle associazioni anti violenza che sostengono le donne, di come il patriarcato attuale reagisca uccidendo 124 donne in un anno e di come non accetti la libertà femminile.“Oltre alla repressione occorre dar forza ad altri aspetti di questa battaglia. Non solo repressione ma anche prevenzione”, conclude la Caprera.

Isabella Lettori ha invece ricordato un’altra vittima della violenza maschile, Palmina Martinelli, la quattordicenne fasanese che nel 1981 venne bruciata viva nella sua abitazione perché non voleva prostituirsi. La Lettori ha ricordato come si chiuse il caso (ritenuto un suicidio e con i colpevoli assolti) e come ne sia stata chiesta la riapertura dalla famiglia. Una toccante lettera scritta da una delle sorelle di Palmina è stata letta da Liliana Mastrovito dell’associazione di volontariato Jonathan di Brindisi.

Dopo aver ricordato la sua frequentazione nei gruppi femministi da ragazza ed aver riflettuto su come sia “impensabile che dopo quarant’anni siamo ancora qui a parlare di 124 omicidi” Alessandra Mandese ha ribadito la necessità, per le donne, di “mantenere alta la guardia” ed ha poi interpretato due poesie scritte da due poetesse arabe. A concludere gli interventi, Giusi Santomanco Caso della Fondazione Angelo Vassallo (fondazione che porta il nome del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, ucciso nel 2010 mentre rincasava alla guida della sua auto) e da Marcantonio Gallo che ha parlato delle “tematiche dell’oggi” scelte per la rassegna teatrale.

Il prossimo appuntamento previsto dalla rassegna Teatri Indipendenti si terrà, sempre al Dopolavoro, il 23 febbraio, con la commedia “politica” intitolata “Brandelli d’Italia” messa in scena Dalla giovane compagnia teatrale “Piccola Compagnia Impertinente” di Pierluigi Bevilacqua.

 

 

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