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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cultura

Cinquanta autrici a DonnArte

BRINDISI - Che ci sia un legame indissolubile tra la donna, l’arte, la bellezza, la passione, la creatività, è un dato di fatto.

BRINDISI - Che ci sia un legame indissolubile tra la donna, l’arte, la bellezza, la passione, la creatività, è un dato di fatto. E a dimostrazione di ciò basta visitare la bellissima mostra-mercato intitolata “DonnArte” inaugurata ieri sera alle 17.30 presso l’ex convento Santa Chiara. La mostra, ideata dal sovrintendente onorario del museo provinciale “Ribezzo”, Angela Marinazzo, è stata promossa e sostenuta dall’ufficio della consigliera di parità della Provincia di Brindisi. Patrocinato dalla Provincia e dal Comune, l’evento ha avuto la collaborazione di importanti partner, la Cna, il comitato imprenditoria femminile della Camera di commercio, il Soroptimist International club di Brindisi e l’associazione di volontariato Jonathan.

La valorizzazione e la promozione dell’inventiva femminile sono gli obiettivi primari di questa bella iniziativa che, secondo quanto affermato dalla dott.ssa Marinazzo, “rappresenta l’attualizzazione della mostra tenutasi nel 2011 presso il museo provinciale e intitolata ‘Iconografia femminile’ nella quale vennero esposti reperti archeologici” (tra i quali vasi con immagini di donne tessitrici, pezzi di un fuso ritrovato in una tomba romana).

Dalla mostra del 2011 nacque quindi l’idea di una mostra-mercato che esaltasse il mondo femminile e incoraggiasse altre donne ad iniziare attività imprenditoriali recuperando quei mestieri ormai in via d’estinzione. E le oltre cinquanta artigiane provenienti dal Brindisino e dal Leccese hanno entusiasticamente aderito all’iniziativa esponendo, sino all’11 giugno, i loro splendidi lavori e offrendo la loro disponibilità per dei corsi di formazione che diffondano gli antichi mestieri.

“È un progetto affascinante”, sostiene la Consigliera di parità, Gioconda Nani, “ siamo qui ad esporre il talento della nostra terra per offrire visibilità e magari un’occasione lavorativa stabile. Aldilà dell’obiettivo di promuovere la condizione femminile, mi piace pensare che vecchi mestieri vengano recuperati per un percorso di lavoro”.

E il progresso della condizione femminile attraverso la valorizzazione delle abilità individuali è uno degli scopi del “Progetto atelier Rwanda”. A parlarcene è Genevieve Henrot, del comitato nazionale estensione del Soroptimist International club d’Italia. “Il Soroptimist International sostiene, con la Repubblica di San Marino e il Granducato di Lussemburgo, delle cooperative femminili di artigiane ruandesi specializzate nella tecnica di tessitura di fibre vegetali chiamata Intaratara.

Il progetto consiste nel trasferire quella tecnica in oggetti di design di pregio, come i gioielli, al fine di assicurarne la diffusione e la commercializzazione anche in Europa. Attualmente il lavoro viene svolto da due cooperative ruandesi (di Kigali e Gisnyi) con un totale di una quarantina di artigiane. Con queste due cooperative collabora una di Vicenza, Primavera 85, cooperativa di diversamente abili. Le ruandesi fanno le fibre intrecciate, la cooperativa di Vicenza monta i gioielli su argento. Tutto il ricavato del venduto torna alle cooperative per vederle e crescere in modo autonomo e sostenibile”.

Del sostegno all’imprenditoria femminile ci parla anche Sonia Rubini direttore della Cna Brindisi “La Cna ha al suo interno un raggruppamento d’interesse, il Cid (Cna Impresa Donna) che da anni promuove l’imprenditoria femminile. Ci sono stati molti strumenti finanziari che hanno aiutato le donne a fare impresa. Ultimamente ne siamo carenti, ma aspettiamo il microcredito regionale. Anche lo start-up d’impresa ha avuto un buon successo. Tra le varie attività all’interno della Cna, l’orientamento alla cultura d’impresa e l’area credito con cui si sostiene la creazione d’impresa vera e propria. Si dà vita ai sogni delle donne”. Donne che sostengono altre donne quindi, in una rete che si auspica continui a funzionare sempre così egregiamente.

Tra le artigiane che hanno esposto, Maria Concetta Malorzo per la lavorazione del vetro artistico, Carmen Rampino per la cartapesta, Consuelo Randino per la lavorazione del cuoio, Giorgia Pronat per l’arte della cioccolata, Anna Carmela Mazzeo per le copie d’arte. Per la ceramica hanno invece esposto Martine Balanza, Anna e Nunzia Colì, Hiroko Nagase, Maria Gabriella Marra, Patrizia Scianaro.

Per i ricami hanno esposto Marisa D’Ancona, Anna De Giorgio, Lia De Marco, Dorina Delle Donne, Lucia Palombo, Antonella Scalera e Antonella Iaia. Per la tessitura hanno esposto Lucia Bleve, Concetta Iaia, Annamaria Liguori. Per la lavorazione della pietra Maria Gennarini e Romano Leonardina. Per gli accessori moda Marenza D’Agnano, Stefania Motolese, Maria Carmela Piccigallo, Ginella Piccinno, Carmelina Ribezzi, Angela Rosato Marina Tamborini, Anna Maria Tanzarella. Per i complementi d’arredo Fiamma Benvignati, Lucia Calò, Azzurra Cecchini, Raffaella Dell’Atti, Laura Farina, Silvana Inguscio, Anna Manno, Maria Cristina Morleo, Giuseppa Olivieri, Angela Potì. Per la lavorazione del legno Rita Nardomarino, Giovanna Boldi, Maria Gennarini. Per i gioielli-bijoux l’atelier Ruanda, Caterina Chiarello, Daniela De Donno, Stefania Malorzo, Arianna Provenzano, Fernanda Rubini, Maria Cristina Schiavone, Marina Tamborini.

Per la fotografia hanno esposto infine, con immagini intense del territorio brindisino e dei luoghi in cui la povertà è estrema, Claudia Corsa, Arianna D’Accico, Nancy Motta, Ida Santoro, Elisa Zongoli.

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