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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cultura

Guarire si può, la svolta di Basaglia

BRINDISI - Presentato a Palazzo Nervegna un libro che raccoglie la storia e il percorso tracciato 40 anni fa da Franco Basaglia.

BRINDISI - Quarant'anni fa, il 25 febbraio del 1973, a Trieste un cavallo azzurro di legno e cartapesta varcò il muro di cinta di un ospedale psichiatrico divenendo il simbolo della liberazione di quegli esseri umani affetti da disturbi mentali. Quel cavallo di cartapesta, cui venne dato il nome di Marco Cavallo,venne costruito all'interno di quel manicomio da pazienti, artisti, infermieri e dottori sotto la guida del pittore e scultore Vittorio Basaglia, cugino di Franco Basaglia, il noto psichiatra che liberò i malati di mente dall'inferno della contenzione, della camicia di forza, dell'elettroshock che rivoluzionò la Psichiatria del tempo.

Franco Basaglia, cui si deve la legge 180/78 che riformò gli ospedali psichiatrici, applicò un innovativo metodo terapeutico che metteva in risalto le qualità umane dei pazienti psichiatrici anziché reprimerle. Il paziente doveva prima di tutto essere considerato una persona e non un soggetto di cui aver paura, doveva poter lavorare, restare in contatto con gli altri e non essere allontanato. Basaglia sosteneva che la follia è presente in noi come la ragione e la società deve accettarla anziché dare il compito alla Psichiatria di trasformarla in malattia per poi debellarla.

Nei primi anni Settanta, nell'ospedale psichiatrico di Trieste, Basaglia diede vita a laboratori di pittura e di teatro, formò una cooperativa che permetteva ai degenti di guadagnarsi da vivere e  di ritrovare la dignità umana. Dopo molte contestazioni anche dei suoi stessi colleghi, nel 1977 l'ospedale triestino venne chiuso. L'anno dopo venne promulgata la legge 180/78 che prese il suo nome e che  portò alla chiusura definitiva dei manicomi.

Nonostante la legge 180/78 avesse ottimi intenti, negli anni successivi la sua promulgazione si ebbero gravi conseguenze, specialmente per le famiglie degli ammalati che dovettero farsi carico delle spese mediche, del disagio dovuto alla convivenza con soggetti a volte molto violenti. Quasi totale era l'assenza di strutture alternative. In questi anni molto lavoro è stato fatto in ambito psichiatrico, molti centri sperimentali sono nati in tutta Italia. Grazie a questi centri le persone che soffrono di disturbi mentali si riappropriano del diritto alla cittadinanza.

Nella nostra provincia, a Latiano, molto attivo è il Centro sperimentale "Marco Cavallo", cogestito dall'Uosm Mesagne - San Pancrazio e dall'Associazione "180 amici Puglia". Il Centro ha nel gruppo di Self -Help (auto mutuo aiuto) il suo cuore pulsante. Il gruppo si riunisce, con l'aiuto di un operatore, per discutere dei reciproci problemi, per confrontarsi e sostenersi vicendevolmente. Chi ha superato il proprio problema infatti aiuta chi invece ancora non vi è riuscito.

Il Centro sperimentale "Marco Cavallo" organizza molte attività, anche di tipo culturale. Una di queste si è svolta ieri pomeriggio, alle 16.30, presso Palazzo Nervegna, in occasione della presentazione del libro "Guarire si può. Persone e disturbo mentale" (edizioni Alpha Beta Verlag). Alla presentazione, oltre alle autrici Izabel Marin e Silva Bon, erano presenti Carlo Minervini, direttore Uosm Mesagne - San Pancrazio Asl Brindisi, lo psichiatra prof. Peppe Dell'Acqua e il filosofo Pierangelo Di Vittorio.

Il libro fa parte della collana "180" diretta da Peppe Dell'Acqua e tratta l'idea di Recovery. Per Recovery si intende la presa di coscienza di sé dell'ammalato, dei propri problemi, dei propri obiettivi di vita. L'idea di Recovery consiste nel viaggio che ogni persona sofferente di disturbi mentali compie per costruirsi una esistenza al di là del disagio che vive. Nel libro vi sono anche sette interviste a uomini e donne che raccontano le loro esperienze personali di disturbo mentale e di come sono riusciti a farcela.

L'iniziativa di ieri è il secondo incontro che rientra nella programmazione dei giovedì culturali del Centro e che anticipava il V Convegno Nazionale "Impazzire si può...al Sud?" che si terrà venerdì 15 e sabato 16 presso l'Auditorium del Castello Comunale di Mesagne. I lavori nella giornata di venerdì inizieranno alle ore 9.30 con i saluti delle autorità. Alle ore 10.00-12.30 La storia: dal manicomio alla Legge 180/78. La rivoluzione basagliana. Introduzione di Carlo Minervini. Sarà presentato il libro "C'era una volta la città dei matti". Interverranno Peppe Dell'Acqua e Fabrizio Gifuni. Ore 12.30-13.30 Dibattito assembleare. Ore 14.30-16.30 La storia: le buone pratiche dalla Legge 180/78 ad oggi. Introduce Maria Grazia Giannichedda, presidente fondazione Franco e Franca Basaglia.

Seguirà un dibattito assembleare con il racconto delle esperienze dirette raccontate da utenti,famigliari e volontari. Saranno presenti: Ettore Attolini, Fulvio Longo, Tommaso Fiore. Concluderà la giornata del venerdì Franco Rotelli, presidente Copersamm. La giornata di sabato 16 inizierà alle ore 9.30-13.30. La storia: le buone pratiche dalla Legge 180/78 ad oggi. Recovery e protagonismo. Interverranno Roberto Mezzina, International Mental Health,Silvia Godelli, Assessore alla Cultura, Regione Puglia. Seguirà Esperienze di Recovery - Dibattito assembleare. Le conclusioni si terranno nel pomeriggio, alle ore 15.00, presso il Centro Sperimentale Marco Cavallo a Latiano, con il Coordinamento Nazionale Utenti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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