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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cultura

"I colori del Mediterraneo" in mostra

BRINDISI - L’8 giugno 2013 alle ore 18 si inaugurerà , presso la casa Del turista di Brindisi, la mostra d’arte dal titolo “I Colori del Mediterraneo”.

BRINDISI - L’8 giugno 2013 alle ore 18 si inaugurerà , presso la casa Del turista di Brindisi, la mostra d’arte dal titolo “I Colori del Mediterraneo”. La mostra è organizzata dall’associazione Movimento per la Cooperazione Creativa Onlus con il patrocinio del Comune di Brindisi e la collaborazione del rotary Club appia antica di Brindisi.

“L’Infinito è la mia casa…la voce sommessa del mare m’invoca e m’invita a vivere senza catene”. Queste sono le parole con le quali l’Arcipirata Margarito da Brindisi si presenta nel romanzo scritto da Dario Stomati. Queste parole offrono una nitida impronta della cultura che abita le anime sulle coste del Mediterraneo, una popolazione presente negli stati bagnati dalle sue acque pari a circa 450 milioni di persone.

Mediterraneus, parola latina dal significato: in mezzo alle terre. La storia dell'umanità ha conosciuto il Mediterraneo con diversi nomi. Gli antichi Romani lo chiamavano, ad esempio, "Mare Nostrum", ossia il nostro mare (e in effetti la conquista romana toccò tutte le regioni affacciate sul Mediterraneo).

L'arabo: البحر الأبيض المتوسط‎, al-Baḥr al-Abyaḍ al-Mutawassiṭ, ossia "Mar Bianco di Mezzo", ha evidentemente ispirato la dizione turca di Akdeniz, "Mare Bianco". Nelle altre lingue del mondo, solitamente si ha vuoi un prestito dal latino o da lingue neolatine (es. inglese Mediterranean Sea), vuoi, più spesso, un calco dal senso di "mare medio, in mezzo (alle terre)" (es. tedesco Mittelmeer, ebraico Hayam Hatikhon (הַיָּם הַתִּיכוֹן), "il mare di mezzo", berbero ilel Agrakal, "mare tra-terre", giapponese Chichūkai (地中海), "mare in mezzo alle terre", albanese deti mesdhe, Il mare in mezzo alle terre). Da qui la più ampia chiave interpretativa della mostra dal titolo I colori del Mediterraneo, che diventa “I colori in mezzo alle terre” i colori tra le culture, le storie e gli intrecci di un Mediterraneo molto più complesso di quel che si possa immaginare e di un'Europa molto più mediterranea di quel che si possa pensare.

La città di Brindisi bene esprime l’intreccio culturale rappresentato da tali complessità avendo “ospitato” le diverse dominazioni politiche e religiose che hanno interessato il Mediterraneo, Il Mare Bianco o se preferite il Hayam Hatikhon. “Nessuno di noi può escludere dal suo ceppo ancestrale anche il fenicio, il greco, il berbero, il normanno, l’ispanico, lo slavo” (Erri De Luca). Il Mediterraneo è un divenire, una speranza non solo una radice.

In tale prospettiva fatta di radici, intrecci, contaminazioni, scambi, speranze, unioni, culture, integrazioni, si affacciano le opere degli artisti che hanno collaborato con la propria creatività e preziosa disponibilità alla realizzazione dell’evento artistico: Anna Maria Artegiani, Paolo Cervino, Guido Martini, Antonio Pilato, Maria Teresa Stasi, Annamaria Veccia, Lucia Ida Viganò e Paolo Zongolo.

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