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"Il corto superpremiato io l'ho visto così"

Domenica mattina, ore 9 e 30. Accendo la tv su Canale 5 e vedo scorrere immagini familiari. Il Monumento al Marinaio, il porto, il lungomare, immagini di strade conosciute illuminate dalla luce che solo una telecamera purtroppo sa dare. Ciak Junior ha premiato i nostri ragazzi della scuola media Kennedy-Mameli con il corto “Bye bye”: primo premio nazionale e internazionale della critica televisiva a pari merito con la Slovenia e primo premio internazionale per il miglior attore protagonista, il giovanissimo Andrea Ferraro.

Domenica mattina, ore 9 e 30.  Accendo la tv  su Canale 5 e vedo scorrere immagini familiari.  Il Monumento al Marinaio, il porto, il lungomare, immagini di strade conosciute illuminate dalla luce che solo una telecamera purtroppo sa dare. Ciak Junior ha premiato i nostri ragazzi della scuola media Kennedy-Mameli con il corto “Bye bye”: primo premio nazionale e internazionale della critica televisiva a pari merito con la Slovenia e primo premio internazionale per il miglior attore protagonista, il giovanissimo Andrea Ferraro.

L’idea, nata dal regista emergente Alessio Allegretti,  risulta semplice ma originale e sicuramente simpatica. Il protagonista, timoroso di affrontare la madre a causa di un insuccesso scolastico desidera  che lei scompaia, rivelando a se stesso il possesso di un particolare potere. Ma il problema di Andrea non era solo la mamma, e così via anche i professori, i bulli e tutti i compagni. La solitudine però si scopre presto come una cattiva compagna e allora una sola è la soluzione: orecchiette fatte in casa, una per ogni compagno scomparso, da gettare in acqua bollente .

Un grosso libro di ricette, piano di legno, acqua e farina: questa è la soluzione per il protagonista,  rimedio geniale del regista e dell’autore che inseriscono così un po’ di vera Brindisi nel corto, assieme a scenari che ci sembrano estranei per quanto belli e che eppure abbiamo costantemente sotto gli occhi.

Nel  backstage una ragazza esordisce dicendo che una cosa è sicura: “Noi brindisini ci facciamo riconoscere ed è proprio vero, soprattutto in questa occasione … poco importa se un’orecchietta non è stata ancora cotta e una cattedra in particolare è rimasta ancora vuota.  “Bye bye”.. professoressa!

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