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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cultura

Il film della settimana: "L'uomo nell'ombra"

Roman Polanski, un uomo e un mistero, ma anche un maestro che con il suo ultimo film “L’uomo nell’ombra” guadagna un unanime paragone con uno dei più grandi di tutti i tempi, Alfred Hitchcock. L’uomo nell’ombra è Ewan McGregor che per mestiere fa il “ghost writer”, colui che scrive per qualcun altro senza che mai compaia il suo nome. Il giovane scrittore accetta un incarico perché molto ben retribuito e va a sostituire un suo sfortunato collega morto in circostanze misteriose mentre scriveva la biografia dell’ex primo ministro britannico Adam Lang (Pierce Brosnan).

Roman Polanski, un uomo e un mistero, ma anche un maestro che con il suo ultimo film “L’uomo nell’ombra” guadagna un unanime paragone con uno dei più grandi di tutti i tempi, Alfred Hitchcock. L’uomo nell’ombra è Ewan McGregor che per mestiere fa il “ghost writer”, colui che scrive per qualcun altro senza che mai compaia il suo nome. Il giovane scrittore accetta un incarico perché molto ben retribuito e va a sostituire un suo sfortunato collega morto in circostanze misteriose mentre scriveva la biografia dell’ex primo ministro britannico Adam Lang (Pierce Brosnan).

Il suo nuovo posto di lavoro è una piovosa e tetra, quanto lontana dal mondo, isola del New England, dove l’ex primo ministro si è trasferito con sua moglie Ruth (Olivia Williams) e con l'assistente personale, nonché amante, Amelia (Kim Cattrall), in una lussuosa casa blindata e costantemente sorvegliata da guardie del corpo. Quasi da subito lo scrittore comprende di essersi imbarcato in un affare scottante: le notizie che raccoglie sulla prematura scomparsa del suo predecessore sono poco rassicuranti e Lang viene coinvolto in un intrigo internazionale, accusato di avere, nel corso del suo mandato, consentito la tortura di prigionieri di Al Qaeda e di aver intrecciato loschi e poco chiari legami con la Cia.

Mentre lavora, il ghost writer scopre che qualcosa si nasconde proprio nel manoscritto, un segreto oscuro che potrebbe aver spinto Lang a decidere di portare il suo paese alla soluzione estrema della guerra e che forse è già stato la causa della morte del precedente biografo. Il mistero gli si svela tassello dopo tassello e quanto più riesce a sapere, tanto più alto diventa il rischio anche per la sua stessa vita. A rendere la storia più interessante è la paura e lo smarrimento di un uomo comune (tanto comune da non venire mai chiamato per nome) lontano dalla politica e dagli intrighi di potere, che si ritrova a dover  “maneggiare con cura” perché non gli esplodano in faccia, misteri, inganni, trappole e tradimenti di ogni tipo. A fronteggiare questa improbabile situazione è completamente solo e il suo isolamento gli farà vivere momenti di angoscia e paranoia, aumentati dall’ambientazione invernale di un’isola quasi disabitata e costantemente battuta dalla tempesta.

Dal best seller di Robert Harris "The Ghost Writer" Polanski ci regala un thriller molto poco hollywoodiano che conquista senza grandi effetti speciali ma puntando sulla storia e sulla sua escalation di suspense, doppio gioco, personaggi dai contorni indecifrabili e qualche tocco di ironia. Grande spazio, come nella più tradizionale interpretazione del genere giallo, alla colonna sonora realizzata da Alexandre Desplat, una musica da brivido che spicca nei momenti di più alta tensione, lontana dai rumori assordanti a cui gli action moovies ultimamente ci hanno abituato. Premiato con l’Orso d’Argento a Berlino per la migliore regia, “L’Uomo nell’Ombra” è stato ultimato nel montaggio e nella post-produzione mentre il regista si trovava ai domiciliari in Svizzera. Perfetti gli attori nei panni dei loro personaggi e sorprendente anche il finale che merita assolutamente di non essere svelato.

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