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Il primo libro del leader dei Negramaro

LECCE – Ha dato voce e orecchie anche alle pareti bianche di una stanza buia con le sue canzoni. Adesso, cercherà di sussurrare ad occhi e mente attraverso la lettura di un romanzo. Sarà per il prossimo 2 ottobre l’esordio letterario per Giuliano Sangiorgi. “Lo spacciatore di carne” edito da Einaudi Stile Libero Big, è il primo romanzo del leader dei Negramaro. Un omaggio ai suoi fan e una scommessa con se stesso.

LECCEHa dato voce e orecchie anche alle pareti bianche di una stanza buia con le sue canzoni. Adesso, cercherà di sussurrare ad occhi e mente attraverso la lettura di un romanzo. Sarà per il prossimo 2 ottobre l’esordio letterario per Giuliano Sangiorgi. “Lo spacciatore di carne” edito da Einaudi Stile Libero Big, è il primo romanzo del leader dei Negramaro. Un omaggio ai suoi fan e una scommessa con se stesso.

E’ vero, per riuscire a conquistare un cuore, un’anima e una sola persona, non è poi così semplice. Andare avanti nella vita e raggiungere risultati e tagliare traguardi, non è poi così facile. Lui però in entrambe le cose, è un campione assoluto. Lui è Giuliano Sangiorgi, voce dei Negramaro. Un’altra scommessa adesso l’ha fatta, scrivere un libro. L’esordio letterario per il cantante italiano avverrà il 2 ottobre prossimo. “Lo spacciatore di carne” è il titolo del suo primo romanzo, edito Einaudi Stile Libero.

Giuliano ha scritto il libro in un periodo in cui la sua voce si era data un attimo di pausa. Quando le sue corde vocali chiedevano uno stop tra la fine del 2010 e gli inizi del 2011. Infatti, in quel periodo il tour dei Negramaro fu sospeso, perché Giuliano subì un’operazione proprie alle corde vocali. In quei mesi, circa un anno e mezzo fa, venne, al leader della band, di scrivere ma non testi i canzoni, bensì una sorta di diario di bordo di quel periodo. Bozze su bozze ma poi l’idea fu avvincente tanto da decidere di mettere tutto in un libro.

La storia dello “Spacciatore di carne” racconta di Edoardo, universitario pugliese trapiantato a Bologna e della sua pazzia amorosa. Il protagonista rievoca in un continuo gioco di specchi con il proprio passato il trauma del primo animale ucciso dal padre macellaio, l’avventura del viaggio in treno verso l’università e l’incontro con Stella di cui si innamora all’istante. Quando Edoardo scopre il tradimento di Stella, la carne diventa la sua ossessione e inizia a spacciarla, tagliandola in banconote, che utilizza come denaro contante.

Giuliano descrive un mondo perennemente allucinato dove la vita degli studenti e la provincia pugliese si caricano di accenti mitici e ancestrali, un canto commovente in cui amore e follia si confondono in un unico grido. Giuliano ha già scritto tanto per la musica. I suoi testi si riconoscono ascoltando poche righe. Questo libro è una liberazione, di una vita, a volte, che diventa stretta. Un amore racchiuso nella follia. Colori ed emozioni che si miscelano in passione. Giovani vite che rievocano sentimenti e ricordi e ne fanno la propria vita (aggiungerei con l’odore dell’essenza di vaniglia, ndr).

“Stella. Solo il suo nome mi ha rimesso in moto il sangue, sotto la pelle. Ancor prima che il cervello fosse operativo, ha dato al cuore il preciso ordine di pompare e di farlo scorrere placido nelle vene. No. Questa mattina, il cuore mio non è soltanto un muscolo. Stella è di nuovo in circolo, non è andata via da quel buco sulle labbra che credevo ormai scomparso. Fluttua leggera da qualche parte nel fiume di sangue che scorre nel letto delle mie vene tra argini e rive di carne, pelle, ossa e pensieri. È ancora qui, tra le pareti di questa casa, tra le mura di questa città. Basterà soltanto cercarla”. Giuliano Sangiorgi, da “Lo spacciatore di carne”.

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