"Brindisi Cuore" mercoledì si occuperà di ipertensione
BRINDISI - Nel corso del nuovo anno sociale 2014/15, presso la sede dell’Associazione “Brindisi Cuore” (c/o ex Ospedale Di Summa) P.zza A. Di Summa n. 4, continuano gli incontri di educazione alla salute del “Mercoledì di Brindisi Cuore” tra medici specialisti e la cittadinanza brindisina, miranti a sensibilizzare la popolazione alla lotta contro le malattie cardiovascolari e a diffondere messaggi ed informazioni sui corretti stili di vita. In particolare il prossimo incontro avrà luogo mercoledì 4 febbraio alle ore 18, sul tema “Ipertensione arteriosa: inquadramento clinico e terapia”, relatore il dottor Ermanno Angelini, dirigente medico Uoc Cardiologia del “Perrino” di Brindisi.
"Definizione dell’ipertensione arteriosa: valori sistolici ≥ 140 mmhg e/o valori diastolici ≥ 90 mmhg; pressione arteriosa normale 120-129mmhg e/o 80-84mmhg; pressione alta normale 130-139mmhg e/o 85-89mmhg; grado 1° ipertensione: 140-159mmhg. e/o 90-99mmhg; grado 2° ipertensione 160-179mmhg e/o 100-109mmhg; grado 3° ipertensione ≥ 180mmhg e/o ≥ 110mmhg; ipertensione sistolica isolata: ≥ 140mmhg e < 90mmhg. Prevalenza, 30-45% della popolazione generale. Esiste una stretta relazione tra la prevalenza di ipertensione e mortalità per stroke. La relazione tra ipertensione e percentuale di eventi cardiovascolari (stroke, Ima, morte improvvisa, scompenso cardiaco, arteriopatia periferica) e patologia renale end stage è stata analizzata in un largo numero di studi osservazionali.
Prognosi: diversi studi hanno dimostrato che i danni d’organo asintomatici (cuore, placche carotidee, insufficienza renale) correlano in maniera più stretta con l’ambulatory blood pressure (holter della pressione) che con la pressione misurata in ambulatorio medico, analoga correlazione si e’ trovata con la morbilità e mortalità cardiovascolare. Si definiscono come “dippers” coloro i quali hanno una caduta di pressione nel periodo notturno >10% ai valori diurni (rapporto night-day <0,9). tali soggetti hanno un rischio più basso di avere danni d’organo asintomatici ed eventi cardio-vascolari rispetto ai “non dippers” o a chi incrementa i valori notturni (ratio>1.0).
Questa valutazione la si può ottenere solo con l’ambulatory blood pressure (holter pressorio). La nuova definizione di ipertensione mascherata (normali valori di pressione in ambulatorio medico e alti valori in holter pressorio) con prevalenza del 13% nella normale popolazione comporta un rischio doppio di eventi cardio-vascolari rispetto ai normotesi e un rischio analogo all’ipertensione sostenuta.
Quando iniziare il trattamento antiipertensivo? Nei pazienti con grado 2° e 3° di ipertensione a qualsiasi livello di presenza di fattori di rischio, a poche settimane dopo o simultaneamente con l’inizio di un nuovo stile di vita. Nei pazienti con grado 1° di ipertensione a basso moderato rischio, con holter pressorio patologico nonostante un migliore stile di vita. Negli anziani con valori sistolici >160mmhg.
Esiste una preferenza farmacologica nella sequenza di trattamento? Una esaustiva ed ampia letteratura scientifica non giustifica tale atteggiamento. I farmaci consigliati (ace-inibitori, betabloccanti, bloccanti i recettori dell’angiotensina, i diuretici e i calcioantagonisti) possono essere usati in monoterapia in presenza di basso moderato rischio, o anche in combinazione nei pazienti ad alto rischio (>3 fattori di rischio o in presenza di danno d’organo asintomatico o manifesto).
Conclusioni. Nonostante nei trials clinici la terapia antiipertensiva si sia dimostrata efficace nel controllare la pressione arteriosa e nel proteggere da eventuali danni d’organo, nella vita reale l’ipertensione arteriosa rimane una importante causa di mortalità e morbilità cardiovascolare.” (dr. Ermanno Angelini)
Alla fine dell’incontro, si potranno richiedere chiarimenti e consigli, proporre nuovi argomenti da trattare successivamente.