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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cultura

Italiani d'oggi, eroi del passato: Mennitti propone Pisacane, Vendola d'accordo

BRINDISI - Il viaggio della memoria parte in primavera sui binari della storia, in arrivo da Bari questa mattina. A Brindisi la prima fermata del convoglio d'epoca in marcia proprio sulla linea realizzata pochi anni dopo l'unità d'Italia dalla Società delle Ferrovie Meridionali, inaugurata dai principi Umberto e Amedeo di Savoia. A bordo del treno, diretto verso Brindisi già fu capitale nel secondo dopoguerra, si sono tenute lezioni e incontri sul 150esimo Anniversario dell'Unità. A bordo, divisi in sei aule itineranti, hanno viaggiato circa 350 studenti delle scuole superiori pugliesi che hanno fatto tappa nel teatro Verdi di Brindisi, per un incontro dibattito sulle vicende unitarie al quale hanno partecipato il presidente della Regione Nichi Vendola, l'assessore Guglielmo Minervini e il sindaco di Brindisi Domenico Mennitti.

BRINDISI - Il viaggio della memoria parte in primavera sui binari della storia, in arrivo da Bari questa mattina. A Brindisi la prima fermata del convoglio d'epoca in marcia proprio sulla linea realizzata pochi anni dopo l'unità d'Italia dalla Società delle Ferrovie Meridionali, inaugurata dai principi Umberto e Amedeo di Savoia. A bordo del treno, diretto verso Brindisi già fu capitale nel secondo dopoguerra, si sono tenute lezioni e incontri sul 150esimo Anniversario dell'Unità. A bordo, divisi in sei aule itineranti, hanno viaggiato circa 350 studenti delle scuole superiori pugliesi che hanno fatto tappa nel teatro Verdi di Brindisi, per un incontro dibattito sulle vicende unitarie al quale hanno partecipato il presidente della Regione Nichi Vendola, l'assessore Guglielmo Minervini e il sindaco di Brindisi Domenico Mennitti.

Destinato alla platea degli studenti, il dibattito è stato presentato in forma di gioco (serissimo come ogni vero gioco) dalla moderatrice, la giornalista Maddalena Tulanti,  vide direttore del Corriere del Mezzogiorno. La giornalista ha lanciato ai relatori una serie di provocazioni assai efficaci, per mezzo delle quali sia Vendola che Mennitti hanno ripercorso le tappe del processo unitario, legando le tappe di quella storia al presente. Singolare, ma non troppo, coincidenza di vedute fra il primo cittadino di centrodestra e il governatore di centrosinistra – fatta debita eccezione per le opinioni intorno al conte Camillo Benso di Cavour, grande mediatore per entrambi, fautore di una unità troppo nordista per Vendola.

Entrambi hanno bollato come deteriore il tentativo secessionista in corso, operando una separazione artificiosa fra un Nord come territorio delle virtù civiche e della laboriosità, il Sud come terreno di coltura di tutte le brutture e di tutte le mafie, negazione di quel percorso unitario pagato con il sangue dagli eroi del Risorgimento.

A proposito di eroi, Mennitti ha “scavalcato a sinistra” il presidente Vendola, proponendo alla platea degli studenti Carlo Pisacane, “uno dei sostenitori di un federalismo concepito con una grande capacità di vedere lontano”, ha detto il sindaco. E Vendola, più divertito che piccato, ha non solo avallato la scelta, ma anche rilanciato sottolineando la capacità di Pisacane di coniugare il sentimento dell'identità nazionale (mai degenerata in nazionalismo), con istanze di emancipazione sociale, senza le quali ogni rivendicazione si sarebbe ridotta a sterile ed esteriore patriottismo.

Il presidente della Regione ha proposto agli studenti anche la figura, risorgimentale a tutto tondo, di Francesco De Sanctis, autore della prima Storia della Letteratura italiana: “Non un semplice manuale di letteratura , non solo un repertorio, ma una specifica battaglia politica e sociale. De Sanctis ricostruisce l’anima della nazione italiana, e completa il Risorgimento, è un’opera di pedagogia sociale”.

E' toccato all'assessore Minervini dare lettura dei contributi da parte degli studenti, che hanno esibito il loro punto di vista sull'Italia e sulla storia unitaria, per mezzo di post. L'assessore ne ha selezionati quattro, come quello di una studentessa che ha scritto: “Io sono contenta di essere italiana anche se a volte mi vergogno”. “Un sentimento di necessaria indignazione”, ha sottolineato l'assessore, “senza il quale il senso di appartenenza alla nazione è solo retorica”.

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