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Sabato, 20 Aprile 2024
Cultura

La pittrice che non lasciò le sue colline

“Desidero cogliere il colore, la luce del sole, il colore della pioggia tra i rami degli alberi, il movimento del vento, le nuvole che corrono".

“Desidero cogliere il colore, la luce del sole, il colore della pioggia tra i rami degli alberi, il movimento del vento, le nuvole che corrono, il colore rosa del mattino che nessuno osserva, ma che è più bello di un tramonto ed è opera di Dio”. Racconta così, con queste bellissime parole se stessa e la propria voglia di cogliere l’essenzialità nella propria arte, una delle figlie più illustri di Asciano, Concetta Fabbri, in arte Tina Boscagli.

Pittrice di grande sensibilità e talento, Tina Boscagli si è spenta il nove luglio ad Asciano, comune in provincia di Siena, all’età di ottantanove anni. Nelle sue tele l’artista ha saputo cogliere e trasmettere le tinte, le essenze e le dolcezze dei luoghi in cui ha vissuto e che ha amato profondamente, le crete senesi, zona a sud-est della città di Siena.

I paesaggi dal particolare colore grigio-azzurro delle crete senesi, resi tali della presenza dell’argilla e della creta nel terreno, hanno rapito il cuore della pittrice di Asciano, che in alcuni suoi appunti scrisse “Queste terre antiche dove si sente quasi il respiro del mare. Emanano una luce chiara fatta di sabbia e di creta. Con un fascino irresistibile. E le colline prendono un loro cammino tra le nuvole”.

Il debutto da pittrice di Tina Boscagli avviene nel 1956, a Firenze, con immediate recensioni illustri, come quelle dello scultore Raffaello Salimbeni e del critico d’arte Piero Santi. Nel corso della sua lunga carriera Tina Boscagli partecipa a moltissime mostre, personali e collettive, vincendo anche premi di pittura in tutta Italia. Una vita spesa per l’arte, sino ai giorni nostri. Dei suoi paesaggi, delle sue figure umane, delle sue marine, dei suoi collage, hanno scritto importanti artisti e critici delle più note riviste specializzate e dei più noti quotidiani italiani come La Nazione di Firenze, L’Avvenire, Umanità, Note d’arte.

Questa una delle tante recensioni sul talento dell’artista toscana: “Partita da un linguaggio sostanzialmente figurativo, legato al paesaggio locale, la pittrice senese ha aperto la sua attenzione espressiva verso tecniche d’inserto collagistico con improvvise stazioni lettriste che assumono il valore di messaggio iconologico nel bel mezzo della stesura di colore. Ne nascono "specchi d’epoca" d’intensissimo ammonimento e di grande suggestione”.

Un’epoca fissata con colori delicati “alla ricerca del colore e della luce e questa rimarrà sempre, quando eliminerò la linea e i contorni” racconta la pittrice stessa poco tempo prima della sua scomparsa. Negli ultimi anni le sue opere hanno visto aumentare le proprie quotazioni sino a raggiungere i novemila euro a tela.

Tina Boscagli ha raccontato l’amore per la propria terra d’origine non solo attraverso la pittura ma anche attraverso la scrittura, con un manuale di cucina toscana illustrato dalla pittrice per caratterizzare le ricette. Il volume edito da Immaginaria Editrice è intitolato “Sapori della nonna”.

Il suo amore per la vita e le cose semplici, vere, rimane oltre che nelle sue opere anche in questi suoi appunti che parlano di una rara sensibilità “un treno che passa, un prato di margherite bianche nel verde. Il giallo invade. Foglie e nuvole rosa via col vento come la nostra vita che se ne va”.

 

 

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