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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cultura Latiano

L'adolescenza, Muccino e la rivoluzione

LATIANO – “L’adolescenza è una rivoluzione che ti scoppia dentro. L’unico modo per sopravvivere è portarla fuori”: dall’ultimo libro di Silvio Muccino e Carla Vangelista. L’icona degli adolescenti, l’attore e scrittore Silvio Muccino, in tour per l’Italia per presentare il suo secondo romanzo “Rivoluzione n.9”, edito da Mondadori. Venerdì 25 novembre ha fatto tappa a Latiano, presso Taberna Libraria , in via Torre, per incontrare i ragazzi (e non) e presentare il romanzo.

LATIANO“L’adolescenza è una rivoluzione che ti scoppia dentro. L’unico modo per sopravvivere è portarla fuori”: dall’ultimo libro di Silvio Muccino e Carla Vangelista. L’icona degli adolescenti, l’attore e scrittore Silvio Muccino, in tour per l’Italia per presentare il suo secondo romanzo “Rivoluzione n.9”, edito da Mondadori. Venerdì 25 novembre ha fatto tappa a Latiano, presso Taberna Libraria , in via Torre, per incontrare i ragazzi (e non) e presentare il romanzo.

Quando la forza di un’età porta con sé ricchezza e dolore. Quando situazioni e persone annebbiano i desideri. Quando la ribellione regna sovrana e tu sei la penna che scrive per la tua vita. In poche parole, l’adolescenza è questo, il cambiamento, il mutamento di ognuno, che l’anima custodisce dentro di sé anche negli anni successivi. Il libro presentato dal noto attore nonché giovane scrittore italiano, Silvio Muccino, racconta l’adolescenza sia negli anni ’60 che nell’ultimo decennio. Due realtà che vivono lo stesso momento ma in anni molto differenti. Anni successivi alla guerra e prossimo alla rivoluzione e quelli di oggi, dove tutto o niente, è così poco apprezzabile e facile da ottenere.

Rivoluzione n.9, è il secondo romanzo in sei anni, qual è l’arma vincente della scrittura?

E’ un percorso difficile ma avventuroso. Riesce a mettere a confronto il prima e il dopo. Io ho iniziato a 16 anni la mia carriera, con il mio primo film e in cui ero il protagonista, adolescente. Con il libro Rivoluzione n.9, io e Carla, abbiamo voluto mettere insieme due mondi, due punti di vista, quello sull’amore e quello sulla vita. Quella che abbiamo voluto raccontare attraverso la scrittura è la coppia creativa, la coppia senza inibizioni, senza regole. L’arma vincente per riuscire a scrivere sta nel saper raccontare ciò che si vuol trasmettere. Suscitare emozioni e confrontare il lettore con l’esterno”.

La differenza tra recitare e scrivere… qual è?

“In questo micro tour che sto facendo in giro per l’Italia, mi sono reso conto di quanto sia emozionante ed importante il contatto con la gente e soprattutto con i ragazzi. Ti riescono a dare carica, energia ed è il motivo per cui sto continuando ad essere anch’io, ancora, un po’ adolescente. La differenza sostanziale, tra fare l’attore e lo scrittore è che il cinema ti da un contatto più distaccato con lo spettatore, un occhio meno attento, l’attore interpreta, mentre lo scrittore racconta; scrivere, riesce a regalarti qualche emozione in più.

Ora a 30 anni, posso dire, che quando ne avevo 16 ho fatto l’attore (e continuo a farlo anche oggi) mentre dieci anni dopo e poco più ho cominciato a scrivere, ciò che si riesce a raccontare quando hai 16 anni è ben diverso da quello che si può a 30. Ora si ha la consapevolezza di ciò che è stato e di ciò che è la vita, mentre a quell’età, quando sei nell’onda dell’adolescenza, sei ingabbiato. E’ molto facile spesso, parlare dei “giovani”, generalizzare questo mondo fantastico, con una sola parola, ma, secondo me, ciò che spesso non si riesce a fare, è capire gli adolescenti. Rivoluzione n.9, parla dell’adolescenza dell’anima, quella che non tramonta mai, quella che permane, anche negli anni successivi ai 13 o 16 anni”.

Con “Rivoluzione n. 9” avete voluto scegliere un periodo davvero essenziale per la vita di ogni essere umano, perché?

“Non c è rivoluzione, dentro noi stessi, se non c è l’adolescenza. Il cambiamento che si apporta in questa fase della vita è essenziale per intraprendere un cammino conforme a noi stessi, alla nostra anima. Si parla di apologia della disobbedienza, imparare lo scontro vale per il resto della vita. Alla fine il libro che ho scritto insieme a Carla, non è altro che continuare a dare forza ai ragazzi a chi si trovano in questo momento così rivoluzionario della propria vita e a volte, vittime della solitudine. Continuare a persistere in un desiderio è importantissimo in questa età. Parliamoci chiaro, durante l’adolescenza, ognuno di noi, prende in mano le redini dei propri sogni, dei propri desideri, e da lì che parte tutto il resto, è da lì che s’inizia a fare la storia di noi stessi. Bisogna imparare dall’adolescenza, e niente più”.

La trama di Rivoluzione n.9. Sofia ha quattordici anni nel 1964: l'anno della minigonna, dei collant, delle prime polaroid e dell'apertura del Piper. Le vibrazioni della "Swinging London" stanno arrivando in Italia e Sofia, come tutti i suoi coetanei, vive in trepida attesa di quel mitico concerto che nel '65 vide la prima e unica esibizione italiana dei Beatles. Nello stesso appartamento in cui abita Sofia, circa quarant’anni dopo, si trasferisce Matteo con la sua famiglia. Anche lui ha quindici anni, ma l'adolescenza, alle soglie del Duemila, è un luogo pericoloso e scomodo dove vivere. Sono gli anni del sesso vissuto con precocità e indifferenza e Matteo, in piena tempesta ormonale, sta scoprendo in modo goffo e faticoso non solo l'altro sesso, ma anche se stesso.

Sofia vive il disagio del suo corpo che inizia a sbocciare. Incapace di gestire i suoi improvvisi desideri per qualcosa che ancora non ha conosciuto, si rifugia in fantasie di bambina che le raccontino una realtà meno paurosa e parla continuamente con Paul McCartney, perfetto amico immaginario che le è vicino in ogni momento. Le fantasie di Matteo invece sono sempre le stesse: sesso e ribellione. Espressione di un desiderio sempre più insopprimibile di crescere, di diventare grande, di essere libero. Le vite di Sofia e Matteo, apparentemente così distanti e diverse tra loro, sono in realtà legate da un filo rosso che travalica gli anni, le generazioni, le tecnologie e il mondo che cambia. Prefazione di Roberto Vecchioni.

Il titolo del romanzo è dato da un dettaglio essenziale della vita, la musica. In esso, c’è la canzone dei The Beatles “Revolution” – che è un brano assai difficile da ascoltare, e quindi richiama la difficoltà che si vive nell’adolescenza – e dalla Sinfonia n.9 di Beethoven che, per chi ha mai avuto orecchio per ascoltarla, non ci sono parole per descrivere le note che la compongono.

Il fotoservizio è di Margherita Bardaro

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