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Lanza del Vasto, cerimonie a S.Vito

SAN VITO DEI NORMANNI – “Ogni mattina saluta il sole, perché la tua vita si illumini.” – Lanza Del Vasto. L’uomo della non violenza viene ricordato dalla sua terra, nella sua città natale San Vito dei Normanni sabato 22 ottobre prossimo, nel 110ecimo anniversario del suo battesimo avvenuto il 21 ottobre 1901, nella parrocchia di Sanata Maria della Vittoria. L’evento è organizzato dall’amministrazione comunale di San Vito dei Normanni e dalla Basilica Pontificia di Santa Maria della Vittoria.

SAN VITO DEI NORMANNI – “Ogni mattina saluta il sole, perché la tua vita si illumini.” – Lanza Del Vasto. L’uomo della non violenza viene ricordato dalla sua terra, nella sua città natale San Vito dei Normanni sabato 22 ottobre prossimo, nel 110ecimo anniversario del suo battesimo avvenuto il 21 ottobre 1901, nella parrocchia di Sanata Maria della Vittoria. L’evento è organizzato dall’amministrazione comunale di San Vito dei Normanni e dalla Basilica Pontificia di Santa Maria della Vittoria.

Tutto avrà inizio alle 11,15  presso l’auditorium del Liceo scientifico “Leonardo Leo” a San Vito, con Antonino Drago, docente di “Strategie della difesa popolare nonviolenta” che parlerà della filosofia di Lanza del Vasto. Si proseguirà il pomeriggio alle 18, presso la Basilica con la Santa messa in suffragio del filosofo, benedizione della targa bronzea che riproduce l’atto del battesimo e l’esposizione dell’atto battesimo di Lanza del Vasto custodito in Basilica.

Lanza del Vasto – Giuseppe Giovanni Lanza del Vasto è stato un filosofo, poeta e scrittore italiano. Esponente della nobile famiglia siciliana dei Lanza di Trabia, nacque però nella città di San Vito dei Normanni, nella Masseria Specchia di Mare,  nel 1901. La sua personalità eccezionale riunisce caratteristiche disparate: poeta, scrittore, filosofo, pensatore religioso con una forte vena mistica, ma anche patriarca fondatore di comunità rurali sul modello di quelle gandhiane e attivista nonviolento contro la guerra d’Algeria o gli armamenti nucleari.

“Ma che cosa è che rende la guerra inevitabile?”, mi domandavo. Benché giovane avevo capito la puerilità delle risposte ordinarie, quelle che si rifanno alla nostra cattiveria, al nostro odio e al pregiudizio. Sapevo che la guerra non aveva a che fare con tutto ciò. “Certo, una dottrina esiste per opporsi alla guerra e la vedo nel Vangelo”, dicevo, “ma com’è che i cristiani non la vedono? Manca quindi un metodo, un metodo per difendersi senza offendere. Un modo nuovo, diverso, umano di risolvere i conflitti umani”. Lanza del Vasto.

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