Omaggio alla Francia e a Charlie Hebdo con un recital all'ex convento Santa Chiara
BRINDISI – Il professor Mimmo Tardio leggerà un recital sulla Franca, finito di scrivere il giorno prima dell’attentato terroristico nella redazione del giornale satirico “Charilie Hebdo”. L’evento si svolgerà sabato prossimo 7 febbraio, alle ore 18,30, nell’ex convento Santa Chiara di via Santa Chiara, nel centro storico di Brindisi. Tardio sarà aiutato dai suoi allievi del corso di scrittura creativa della “Fabbrica di stelle di Brindisi”.
Si riporta di seguito una nota di Mimmo Tardio.
Avevo nel cuore da tempo la voglia di scrivere del bellissimo rapporto che mi lega alla Francia. L’ho fatto a mio modo, con questo libricino, una specie di instant-book, che mo offre l’occasione di una lettura pubblica e che quì riporto nella sua forma di testo scritto e pensato quale racconto orale, con l'Unesco di Brindisi; anche riportando le canzoni scelte per il recital. Insomma si tratta di fatto di una sceneggiatura.
Ho optato ancora una volta per un racconto-cornice in chiave autobiografica, nel quale far confluire narrazioni personali e famigliari, ma poi anche costruendo raccordi con la letteratura e con le canzoni, sia leggere che “impegnate” d’oltre Alpi, come ho fatto in altre occasioni e con altri monologhi (“La città della Memoria”, “Madeleine”, “Gli anni ribelli”, “L’età della radio”, “Nostalgia”, etc.).
Era il 6 gennaio 2015, il giorno della Befana, quando avevo appena finito di scrivere questo mio atto d’amore per la Francia e la sua cultura, dal titolo “Douce France”. Poi appena un giorno dopo si è abbattuta sui francesi e su tutti noi, persone libere, la tragedia dell’assalto dei terroristi al giornale satirico francese “Charlie Hebdo” e l’uccisione di 12 persone, tra le quali 4 vignettisti Georges Wolinski, Jean Cabut (Cabu), Bernard Verlhac (Tignous) et Stéphane Charbonnier (Charb) e collaboratori o altre persone collegate a quel settimanale. Poi sarebbero seguite altre morti, altre tragedie.
Siamo diventati tutti francesi ed ognuno ha scritto “Je suis Charlie”, usando almeno questa volta quella buona retorica che fa bene al cuore ogni tanto registrare. Ho allora deciso di modificare il titolo e di aggiungere anche spunti che riguardano anche questo tragico 7 gennaio 2015 ed i giorni successivi. Come pure ho deciso di conservare la prima parte, quella più leggera, che allude alla “douce France”, quella che persiste nell’ immaginario di tanti di noi, che rimane sempre quella bella terra di passioni e cultura che tanto amiamo.