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Rarità e storia, il porto di Brindisi sotto il Regno di Napoli

BRINDISI - Un’iniziativa editoriale che abbina cultura, storia e – perchè no? – collezionismo di qualità. Un’occasione per un regalo decisamente originale, diverso. E’ in distribuzione presso le librerie brindisine la ristampa anastatica de: “Memorie del riaprimento” del porto di Brindisi sotto il regno di Ferdinando IV del cavaliere Andrea Pigonati – Napoli 1781.

BRINDISI - Un’iniziativa editoriale che abbina cultura, storia e – perchè no? – collezionismo di qualità. Un’occasione per un regalo decisamente originale, diverso. E’ in distribuzione presso le librerie brindisine la ristampa anastatica de: “Memorie del riaprimento” del porto di Brindisi sotto il regno di Ferdinando IV del cavaliere Andrea Pigonati – Napoli 1781. Questo libro, stampato nel 1871 a Napoli, capitale del Regno ma anche di un grande fervore culturale, costituisce una vera e propria rarità bibliografica di indiscusso valore storico e documentale, ed è proprio per questo motivo che la sua ristampa anastatica rappresenta un fatto significativo.

L’obiettivo principale è naturalmente quello di invogliare, attraverso la facile e attraente lettura, ad una migliore conoscenza del passato brindisino. Bella la veste tipografica, la riproduzione dell’originale e fedele ed è riprodotta in 300 esemplari – 99 dei quali in edizione speciale con un’opera grafica  di Nicola Lazzari Paulichievic. Ma non si tratta di un’uscita unica, come conferma Giorgio Sciarra, proprietario del manoscritto nonchè promotore dell’iniziativa: nelle prossime settimane, nuove pubblicazioni saranno edite, e sempre nell’intento di valorizzare un passato – mai come in questo caso è giusto dirlo – tutto da scoprire.

Ecco intanto come inizia  il “racconto” di Andrea Pigonati ingegnere militare incaricato dal Re di Napoli e Sicilia, Ferdinando IV di Borbone, di progettare le opere di ripristino del canale di collegamento tra il porto interno e quello medio. «Alle lagrime del Popolo Brindisino mossasi la paterna cura del Sovrano, per toglierlo dall’imminente perdita della vita de’ pochi rimasti, si degnò comandare a D. Vito Caravelli, ed a me, che senza il menomo ritardo ci fossimo portati a Brindisi per esaminar lo stato del tanto celebre, e poi chiuso, porto ridotto ad uno stagnante lago … ».

Il Sovrano riconoscendo la grande importanza del porto di Brindisi dispose i lavori di riapertura ben sapendo che oltre ai benefici per la salute dei cittadini ciò avrebbe dato un forte impulso all’economia locale che versava in condizioni disperate. Il canale successivamente prese il nome appunto dallo stesso Pigonati il quale narra questa “avventura” in modo puntuale, ma non meno coinvolgente, ed oggi rileggendola fa rivivere una parte del passato brindisino.

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