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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cultura

San Francesco nel Paradiso di Dante

BRINDISI - Dalla posizione privilegiata nel Cielo del Sole, accolto da spiriti sapienti, teologi e filosofi, Dante osserva e compatisce l’affannarsi degli uomini.

BRINDISI - Dalla posizione privilegiata nel Cielo del Sole, accolto da spiriti sapienti, teologi e filosofi, Dante osserva e compatisce l’affannarsi degli uomini dietro le fatue cose terrene e il loro attaccamento a onori e ricchezze. È il Canto XI del Paradiso, uno dei più belli in quanto ci parla di colui che sposò la Povertà, San Francesco d’Assisi.

La lettura del noto canto dantesco si è svolta mercoledì sera, presso la Chiesa del Cristo dei Domenicani, ordine mendicante, quest’ultimo, fondato da San Domenico, santo elogiato nel Canto XI insieme a San Francesco. Entrambi, secondo Dante, furono scelti, infatti, dalla Divina Provvidenza per riportare la Chiesa al modello delle origini.

La Lectura Danctis è stata promossa dal comitato di Brindisi della società “Dante Alighieri”, presieduta dal professor Ettore Catalano, che del canto ha curato la lettura. Un’ interessante introduzione critica è stata invece offerta dall’avvocato Roberto Fusco che, nel suo intervento ha messo in risalto l’attualità del canto XI. Fusco ha evidenziato la natura epica del canto, il suo essere agiografico della vita di San Francesco e il suo essere ricco di cultura medievale. L’avvocato ha quindi sottolineato come questo canto sia un canto sempre attuale nei momenti bui ed ha ricordato la scelta effettuata dal cardinale Jorge Mario Bergoglio di assumere il nome pontificale di Francesco proprio in onore del santo di Assisi.

Nel Canto XI del Paradiso Dante espone, attraverso le parole del domenicano San Tommaso d’Aquino (1225-1274), i momenti più importanti della vita di San Francesco (1181-1226) paragonandolo per valore e amore della povertà, a San Domenico (1170-1221). Dopo i contrasti avuti con il padre per questa sua dura ed impegnativa scelta, San Francesco ottenne il riconoscimento del proprio ordine, prima da papa Innocenzo III, in seguito da Onorio III e, infine, da Cristo stesso, quando sul monte della Verna nel 1224 ricevette le sacre stigmate, portate per due anni.

La Povertà accompagnò San Francesco anche nel momento della morte: il santo volle, infatti, essere sepolto senza bara. Il Canto XI termina con un breve elogio di San Domenico, che Dante definisce “degno Collega” (vv.118-119) di Francesco, e con il paragone dei domenicani allontanatisi dalla regola del fondatore a pecore smarritesi in altri pascoli.

La serata culturale è stata intervallata da alcuni momenti musicali per chitarra classica proposti dal giovane e talentuoso musicista Raffaele Manca, studente della 4C del Liceo Scientifico Statale “Fermi-Monticelli” di Brindisi, che ha eseguito i brani: “Studio n.6” di Leo Brouwer, “Mrs. Winter’s jump” di John Dowland e “Preludio n.3” di Hector Villa Lobos.

Il prossimo appuntamento con la società “Dante Alighieri” di Brindisi, sarà con la Lectura Danctis del Canto XII del Paradiso che si terrà il prossimo 9 aprile. Nel Canto XII, canto complementare del precedente, sarà invece un francescano, San Bonaventura, ad elogiare San Domenico.

 

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