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Cultura

Società di storia patria: inaugurata la sede all'interno della Casa del turista

Dopo ottantadue anni, l’antico sodalizio culturale cittadino, ha da mercoledì sera una propria sede sociale sul lungomare

BRINDISI - Dopo ottantadue anni, l’antico sodalizio culturale cittadino, la sezione di Brindisi della Società di Storia Patria per la Puglia, ha da mercoledì sera una propria sede sociale. La sede, ospitata al primo piano della Casa del Turista, al civico 44 del Lungomare Regina Margherita, è stata inaugurata alla presenza del commissario prefettizio del Comune di Brindisi, il dottor Santi Giuffrè. A dare il benvenuto alle autorità civili e militari, ai soci della società e al pubblico presente, il professor Antonio Mario Caputo, segretario della sezione brindisina della Società di Storia Patria per la Puglia, che ha introdotto e coordinato i lavori della serata inaugurale.

Il professor Carito

“Per noi questa è una circostanza veramente importante”, afferma il presidente dell’antica istituzione culturale, Giacomo Carito, “perché dopo ottantadue anni di attività, la sezione è stata istituita con un decreto ministeriale del 1935, finalmente la sezione ha una sua sede”. “Avevamo necessità di un luogo da aprire alla fruizione della città”, prosegue il professore, “in cui mettere a disposizione della collettività il patrimonio librario, fotografico, che si è sviluppato in ottantadue anni di vita”. Carito ha quindi ringraziato il dottor Giuffrè: “Per averci dato la possibilità di offrire un servizio anche alla città”.

Le autorità presenti all'inaugurazione-2

Il commissario Giuffré

“Sicuramente è una prova piccola ma concreta del nostro impegno in questa direzione”, dichiara Santi Giuffrè, “un impegno per la cultura e per la crescita di questa città, che non sia legata solo a fattori di gestione emergenziale, che sono quelli che purtroppo assorbono l’intera giornata”. Secondo il commissario, infatti, accanto alla gestione emergenziale dei problemi, è giusto che si faccia tutto il possibile per costruire il futuro, investendo in crescita, in solidarietà, in cultura. Giuffrè conclude sottolineando che: “le questioni emergenziali vanno sostenute, vanno affrontate, ma tutto ciò non può autorizzare a non pensare a fatti che creano crescita alla media e lunga distanza”.   

Le atttività di ricerca

Nel corso della serata inaugurale alcuni soci della sezione brindisina della Società di Storia Patria per la Puglia hanno fatto il punto sulle attività di ricerca e studio della società svoltesi negli ultimi anni e presentando le relative prestigiose pubblicazioni. La sezione, infatti, pur essendo priva di sede, ha sempre dato vita ad importanti convegni storici e manifestazioni culturali, molto seguiti e di grande interesse. Tra queste, le giornate di studio sui Normanni.

Cristian Guzzo-7

A parlarne è stato il dottor Cristian Guzzo, socio ordinario della Società, che ha illustrato i convegni che si sono succeduti dal 2013 al 2017 legati alla storia dei Normanni nel meridione d’Italia, con particolare attenzione alla loro presenza nel territorio brindisino. Il medievista ha presentato due pubblicazioni relative all’età normanna in Puglia. “Per quello che ci riguarda l’impegno nei confronti degli studi normanni continuerà”, annuncia Guzzo, “perché abbiamo necessità di approfondire ancora maggiormente gli aspetti della loro presenza nel meridione d’Italia, con particolare attenzione alla nostra area, legando in maniera collaterale allo studio dei Normanni quello di dinastie altrettanto importanti come quella sveva”.

Dei convegni sulla Grande Guerra organizzati dalla sezione di Brindisi della Società di Storia Patria per la Puglia, i cui titoli sono stati inseriti nel sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha parlato il professor Domenico Urgesi, che ha ringraziato l’ex prefetto di Brindisi, il dottor Nicola Prete, presente in sala, per aver costituito, proprio a proposito della Grande Guerra, un comitato al quale la società aderì subito, elaborando un programma quadriennale in corrispondenza dei quattro anni della Guerra italiana. Urgesi ha quindi ricordato che si iniziò però un po’ prima del 2015, nel 2014, con una premessa: la presentazione di un libro, una ricerca, dell’ingegner Prete sulla Linea Cadorna.

Da sinistra, Antonio Caputo e Giacomo Carito-4

“L’idea fondante dei convegni del quadriennio era appunto mettere in evidenza che la prima guerra non fu soltanto svolta sulle Alpi, non fu soltanto svolta sul Carso, quindi nel nord-est”, afferma il professore, “ma fu combattuta sul mare, e Brindisi ebbe un ruolo importante insieme a Taranto”. Le varie sessioni dei convegni organizzati dalla sezione brindisina sulla Grande Guerra (con il supporto del Rotary Brindisi e di Assoarma Brindisi) hanno toccato temi come il passaggio dalla neutralità all’intervento, lo scoppio della Benedetto Brin, il salvataggio dell’esercito serbo, la base aerea di Brindisi, il ruolo della donna in occasione e per effetto della Grande Guerra e la battaglia navale e lo sbarramento del canale d’Otranto. “Nel 2018 faremo, credo, almeno un paio di sessioni”, conclude Domenico Urgesi, “l’ultima sarà quella complessiva, di riflessione generale”.

Da sinistra, Giacomo Carito e Giancarlo Cafiero-3

La sezione cittadina ha svolto inoltre importanti ricerche sul dialetto, con il supporto del professor Caputo, dell’avvocato Ennio Masiello e del ricercatore Giancarlo Cafiero, che ha allietato la serata inaugurale recitando poesie in dialetto brindisino. Convegni della sezione locale hanno riguardato anche le fortezze dell’isola di Sant’Andrea. Ad illustrare il lavoro fatto dalla sezione è stato il dottor Giuseppe Maddalena Capiferro, che ha ricordato le prime ricostruzioni storiche risalenti agli inizi degli anni Ottanta e i convegni dedicati a Forte a mare, il primo tenutosi nel 1986. Capiferro ha quindi ricordato le gravi condizioni di abbandono e degrado in cui resta la struttura. “Anche nell’immediato futuro non possiamo non tenere viva l’attenzione sul Forte, per il quale una ricostruzione storica si può dire quasi completata. Ma in qualche modo dobbiamo fare in modo che rientri nella fruibilità della città”, afferma Capiferro.

Damiano Mevoli-2

Il professore Giuseppe Marella, socio della sezione di Brindisi, ha ricordato quando cinque anni fa la sezione decise di varare un programma molto impegnativo di convegni pubblici, con relativa pubblicazione di atti, dopo il convegno sull’età sveva e l’età di Manfredi che ebbe una risposta grande, forte, dalla città. Un programma di studio approfondito delle varie età storiche a partire dal Medioevo sino all’età moderna. Marella ha quindi presentato i volumi pubblicati sulle varie età storiche.

Il professor Damiano Mevoli, socio della sezione di Brindisi, ha illustrato invece il progetto che guarda all’aspetto dell’antichistica a Brindisi. Il progetto è quello di riportare in auge un rapporto che Brindisi ha avuto negli anni Ottanta con Mantova, terra natia di Virgilio e definire in qualche modo la Brindisi città virgiliana.

L’incontro di mercoledì sera è quindi proseguito con l’intervento del sociologo Emanuele Amoruso, ideatore della manifestazione letteraria In-Chiostri. Amoruso ha parlato della collaborazione con la Società di Storia Patria per la Puglia: nel 2013 una tre giorni di convegni sugli 80 anni del Monumento al Marinaio, una mostra che è stata per tre mesi in aeroporto e dal 2014 la manifestazione In-Chiostri, che ha animato i chiostri di Brindisi con i libri, la musica e il silenzio. L’ultimo intervento è stato quello del giornalista Giovanni Membola, socio della sezione brindisina, che ha curato il sito web della sezione, nel quale è possibile trovare documenti come lo statuto della sezione, i componenti, la storia della sezione. Vi sono inoltre gli atti dei convegni, messi a disposizione di studiosi e appassionati, in formato pdf. All’interno della sezione, come spiega ancora Membola, si trovano tutti gli appuntamenti dal 2013 al 2017.

Al termine della serata il commissario prefettizio ha effettuato il taglio del nastro inaugurando i locali, nei quali sono stati esposti i bellissimi costumi di scena di Angelo Raffaele Antelmi.  

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