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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cultura

Teatro ragazzi, successo di opera brindisina

MESAGNE – L’ultima produzione della Compagnia Thalassia dal titolo “Aspettando il vento”, che ha debuttato recentemente al Festival Internazionale di Narrazione di Arzo in Svizzera, ha appena vinto la settima edizione del Festival di Teatro Ragazzi Festebà, a Ferrara.

MESAGNE – L’ultima produzione della Compagnia Thalassia dal titolo “Aspettando il vento”, che ha debuttato recentemente al Festival Internazionale di Narrazione di Arzo in Svizzera, un’opera teatrale costruita e raccontata da Luigi D’Elia, regia di Francesco Niccolini e Fabrizio Pugliese, musiche di Alessandra Manti ha appena vinto la settima edizione del Festival di Teatro Ragazzi Festebà, a Ferrara.

Si tratta di un racconto veramente suggestivo dipinto sulla terra, dove i protagonisti sono tre bambini e il paesaggio è caratterizzato da uno stagno, un cerchio d’acqua dove all’interno si riflette il cielo, il vento tra le canne, e le innumerevoli ombre create dagli uccelli di passaggio. In questo scenario caratteristico si narrano i giochi di questi ragazzi che il vento con il tempo cancella e porta via; intanto gli uccelli passano e noi non siamo più gli stessi.

Il protagonista della storia si chiama Arturo un bambino che non riuscirà mai a prendere il volo: il suo papà è continuamente in viaggio e non hanno né una casa né un paese dove fermarsi e vivere tranquillamente la loro vita. Il suo papà ha i capelli che cambiano con il vento: lisci con la tramontana e ricci con lo scirocco.

Nel loro nuovo paese c’è Caterina una ragazzina carina con l’apparecchio ai denti che sa tutto degli uccelli migratori. Poi c’è Andrea un bambino con una grande passione da far presagire un destino più grande misterioso e magico,senza dubbio lui nella vita sarà una rondine. Si presenta un nuovo universo tutto da scoprire pieno di giochi e fantastiche avventure.

La scoperta di nuove amicizie che hanno il suono del vento tra le canne e il silenzio della palude al tramonto. Arturo Caterina e Andrea sembrano essere disegnati nell’acqua dello stagno, hanno il cielo dentro, affrontano il mistero e insieme si raccontano con la meraviglia negli occhi.

“Aspettando il vento” è la testimonianza di una fantastica amicizia; il terzo lavoro di teatro per ragazzi ad opera di Luigi d’Elia è completamente immerso nella natura, scritto ancora con Francesco Niccolini, questa volta dedicato al luogo dove il narratore pugliese lavora con Thalassia Teatro, nella riserva di Torre Guaceto. Effettivamente lo stesso sottotitolo indica Torre Guaceto e il passaggio degli uccelli migratori e tre bambini nel tempo; partire, tornare e custodire questi splendidi luoghi.

Dopo “Storia d’amore e di alberi” tratto da” L’uomo che piantava gli alberi”di Jean Jono, e “La grande foresta”, quest’anno premio Eolo Award, piccolo capolavoro nonché spettacolo di formazione, ecco “Aspettando il vento” al cui centro vi sono gli uccelli, la loro vita, la loro migrazione, i venti che accompagnano il loro destino e quello degli adulti visti con gli occhi di tre bambini davvero particolari; il protagonista Arturo e i suoi due amici, Caterina e Andrea.

Arturo è un ragazzino molto timido e balbuziente, stimolato dalla sua amichetta ornitologa Caterina non tenendo conto dei consigli della madre si avventura nella palude situata ai margini del suo paese, sarà proprio lì che incontrerà Andrea, un ragazzino che vive in stretto contatto con gli uccelli presenti in quel luogo.

Sarà proprio insieme ad Andrea che Arturo e tutti gli spettatori potranno vedere l’infinita varietà di volatili che vi convergono, in attesa di veder posizionare sulla medesima altezza le stelle dell’Orsa Minore e dell’Orsa Maggiore, per poter spiccare il volo della migrazione. La narrazione offerta da D’Elia entra direttamente nel cuore dell’infanzia, in un piccolo mondo dove l’incanto regna sovrano, all’interno di una natura tutta da scoprire, dove Andrea il bambino uccello che forse ad un certo punto migrerà con i suoi amici alati con cui vive quasi in simbiosi è il tramite tra il protagonista e il rito miracoloso che inevitabilmente si compie ogni anno.

Sarà il barbagianni a restare con Arturo e Caterina ormai diventati adulti, l’animale rappresenta il custode di un mondo che l’anno dopo inevitabilmente si ripopolerà. Parliamo di una minuziosa descrizione di un mondo ornitologico e delle sue abitudini, qui riscontriamo la vena poetica di D’Elia-Niccolini, intriso di commozione con un pizzico di ironia posizionatasi ancora una volta tra le creazioni più originali del teatro ragazzi italiani.

“Aspettando il vento” è una produzione realizzata oltre che nell’ambito del progetto di residenza teatrale con sede a Mesagne, finanziato dalla Regione Puglia con fondi europei (Fesr 2007/2013) e attuato con il Teatro Pubblico Pugliese in collaborazione con il Comune di Mesagne, anche con il sostegno del Festival Internazionale di Narrazione di Arzo in Svizzera e con la collaborazione del Festival Montagne Racconta di Montagne(Trento).

 

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