#Iocimettoilcuore l’installazione dell’artista Adriano Radeglia a Mesagne
MESAGNE - Dopo il successo della prima esposizione a Lecce conclusasi il 15 dicembre con un notevole riscontrato e apprezzamento di visitatori, il progetto #IOCIMETTOILCUORE dell'artista Adriano Radeglia arriva a Mesagne nella suggestiva cornice barocca della Chiesa di Sant'Anna, in piazza Orsini del Balzo dove sarà possibile ammirare l'installazione #IOCIMETTOILCUORE
"Un progetto artistico che mostra un insieme di opere volte a creare un impianto scenico capace di suscitare riflessioni intimiste tra lo spettatore e l'opera stessa atta a sensibilizzare le azioni dell'uomo attraverso un fermo immagine sensoriale. Una serie di 60 cuori in ceramica, materia dura e fragile, che va oltre la rappresentazione dello studio anatomico.
Il cuore è mostrato come luogo delle emozioni e dei sentimenti, simbolo di dedizione al fare, all'essere, un cuore aperto ad accogliere e donare, tra rossi vibranti e neri cupi.
#iocimettoilcuore é una celebrazione artistica del cuore e i suoi infiniti battiti per la vita, Cuori pulsanti d'amore universale senza distinzione di razza o sesso, senza diversità, cuore che abbatte ogni nostra barriera. Eletto simbolo di essenza dell'uomo si mostra nel suo più alto splendore tra lo squarcio di un torace sacrale.
Un quadro emozionale, d'introspezione per ognuno di noi..."
L’artista Adriano Radeglia, con un lungo background di sperimentazioni e ricerche nel campo delle più varie espressioni artistiche, sceglie, per questo progetto, le potenzialità plastiche dell’argilla, suo materiale d’elezione. Egli plasma la materia in maniera sapiente e dà forma alle opere introducendo nel suo lavoro una nuova valenza simbolica. La natura come spunto per incuriosirsi e le ricerche artistiche delle stagioni degli anni Cinquanta e Sessanta solo come punto di partenza di un linguaggio informale da superare in una nuova definizione delle forze primigenie.
Il cuore di Adriano Radeglia è fatto di acqua, terra e fuoco. Eppure l’artista lascia intendere che siamo ben lontani dalle forme plasmate dagli elementi naturali. Nel gioco di rimandi, messo in scena nel buio del luogo sacro, abbiamo l’esatta percezione che l’artista voglia sussurrare alle nostre coscienze che in fondo è semplice accettare le emozioni proprie e quelle altrui come atti naturali.
"Come è più difficile a ‘ntendere l’opere di natura che un libro d’un poeta” (Leonardi da Vinci).