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Parere negativo della Regione al parco eolico offshore di Mattarelle-Lendinuso

La decisione spetta al Ministero dell'Ambiente, ma oggi la giunta regionale pugliese ha espresso giudizio di compatibilità ambientale non favorevole, nell'ambito del procedimento ministeriale di Via per il progetto concernente la centrale eolica offshore Brindisi

BARI – La decisione spetta al Ministero dell’Ambiente, ma oggi la giunta regionale pugliese ha espresso giudizio di compatibilità ambientale  non favorevole, nell’ambito del procedimento ministeriale di Via per il progetto concernente la centrale eolica offshore Brindisi, sita nel tratto di mare antistante la costa dei comuni di Brindisi, San Pietro Vernotico e Torchiarolo. A questo punto, tocca ai Comuni interessati affiancarsi alla Regione Puglia per sostenere l’opposizione al progetto di TG Energie rinnovabili che prevede l’installazione di 36 aerogeneratori da tre megawatt ciascuno (per 105 megawatt installati complessivamente) tra Torre Mattarelle e Lendinuso.

Come già illustrato da BrindisiReport.it in un articolo del 6 agosto 2013, ognuna delle torri eoliche, secondo il progetto, sarà alta dalla superficie del mare alla punta della pala in asse con la torre 140 metri, ma dal fondale alla punta della pala la struttura sarà alta mediamente 170 metri. L'azienda ha scelto un supporto subacqueo a traliccio, con quattro pali, ognuno dei quali sarà a sua volta assicurato al fondale con un palo interno conficcato per 40 metri nel fondale stesso, ed una piastra di appoggio di 4 metri quadrati. La distanza media delle torri dalla linea di costa sarà di 2,846 miglia, circa 4,6 chilometri.

Lo schema di un aerogeneratore di TG Energie RinnovabiliLe torri ed i cavidotti interessano in mare e a terra tre siti di importanza comunitaria (Sic)Le torri rientrano in tre siti di importanza comunitaria (Sic): Stagni e Saline di Punta della Contessa, Bosco Tramazzone, Rauccio sulla terraferma, mentre in mare diciotto dei 36 aerogeneratori che ricadevano su habitat tutelati sono stati spostati. Ma nella stessa sintesi non tecnica del progetto si spiega che il cavidotto attraverserà la prateria di Posidonia oceanica che si trova nell'area, e che per questo attraversamento Tg Energie Rinnovabili prevede di ancorare il cavo elettrico al fondale mediante staffe speciali, mentre invece la restante parte sarà interrata nel fondale stesso nella trincea scavata da un aratro.

Fatto sta che i cavi a mare copriranno una rete di collegamenti di ben 57,5 chilometri, dei quali 19,7 nella prateria di Posidonia oceanica, il resto in trincea. La Regione Puglia ha detto no, ma il Ministero dell’Ambiente può anche autorizzare ugualmente il progetto se il parere del Comitato nazionale Via sarà favorevole. I lavori dovrebbero durare circa un anno, se il ministero emetterà il decreto autorizzativo, e per lo stesso periodo Tg Energie Rinnovabili prevede di installare il cantiere terrestre per movimentare le componenti delle torri eoliche sulla banchina di Costa Morena nel porto di Brindisi, dove chiederà almeno 50mila metri quadrati di spazi operativi. La vita prevista del parco eolico offshore è di 30 anni.

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