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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Delegazione di funzionari tunisini in visita nell'oasi di Torre Guaceto

L’incontro, voluto dalla delegazione, è consistito in un training sui punti cardine della governance di Torre Guaceto

Nelle scorse ore, il Consorzio di Gestione dell’area protetta ha ospitato dieci funzionari del Governo tunisino, un gruppo composto da tecnici del ministero dell’Agricoltura, dell’Ambiente e alla guida di aree protette. 

La visita ha avuto luogo nell’ambito di un “technical tour” organizzato dal Ciheam-Iamb, Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari, per la Word 3259088-2Bank, Istituto con sede a Washington D.C. che comprende due istituzioni internazionali, la Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (Birs) e l’Agenzia internazionale per lo sviluppo (Ais o Ida), e che ha l’obiettivo di lottare contro la povertà e organizzare aiuti e finanziamenti agli Stati in difficoltà. 

L’incontro voluto dalla delegazione è consistito in un training sui punti cardine della governance di Torre Guaceto che negli anni hanno fatto si che il modello di gestione della Riserva fosse assurto ad esempio di imitare ed applicare in ulteriori aree protette. 

Punti chiave: tutela attiva del patrimonio naturale attraverso l’ideazione di parametri per la fruizione ed interventi di ingegneria naturalistica; promozione dell’area protetta e del territorio nel quale è inserita attraverso lo sviluppo sostenibile delle attività ad essa collegate; disciplina delle attività umane all’interno dell’area protetta siano essere artigianali come la pesca o di ordine sportivo; riscoperta di antiche cultivar in via di estinzione e realizzazione di un sistema premiante degli agricoltori virtuosi. 

Nato come semplice incontro finalizzato a conoscere le buone pratiche di Torre Guaceto, il meeting si è presto rivelato un’ottima occasione di interscambio tra il Consorzio e la realtà tunisina, e di crescita perentrambe le parti. 

“Conosciuti gli ospiti – ha dichiarato il presidente del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, Mario Tafaro - ho riflettuto sul fatto che i problemi che devono affrontare le aree protette sono molto simili sia in Italia, che in Tunisia. Da qui l’idea di un gemellaggio tra la nostra Riserva e quelle africane presto accolta favorevolmente dalla delegazione alla quale abbiamo offerto ospitalità. Ora non ci rimane che metterci al lavoro per raggiungere questo nuovo obbiettivo”.

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