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Stati generali per salvataggio e nuova vita del Canale Reale

A fine mese, finalmente, gli stati generali sul futuro dell’unico corso d’acqua naturale della provincia di Brindisi, il Canale Reale, che ha le sorgenti in territorio di Villa Castelli e la foce nella baia dell’Area marina protetta di Torre Guaceto

BRINDISI – A fine mese, finalmente, gli stati generali sul futuro dell’unico corso d’acqua naturale della provincia di Brindisi, il Canale Reale, che ha le sorgenti in territorio di Villa Castelli (con annessa una piccola centrale idroelettrica dell’Enel) e la foce, modificata dal Consorzio dell’Arneo, nella baia dell’Area marina protetta di Torre Guaceto. Se ne fa promotore il Comune di Brindisi, attraverso il commissario straordinario Santi Giuffrè, e la data è quella del 27 ottobre.

I precedenti

Ma è giusto, per la storia, ricordare che negli ultimi anni sulla stessa idea stava lavorando l’assessore all’Urbanistica protempore dell’amministrazione comunale di Francavilla Fontana, l’architetto Roberta Lopalco, che aveva riunito i Comuni interessati attorno all’idea di un parco naturale del Canale Reale (strategia poi accantonata dopo le sue dimissioni), e che un forte appello al salvataggio del corso d’acqua era giunto ancora prima attraverso un “diario di viaggio” – raccolto in un instant book- lungo il Reale compiuto dal segretario regionale del partito comunista, Tonino Mosaico, e dall’antropologo Antonio Palmisano docente dell'Università del Salento (nelle foto qui sotto).

Antonio Palmisano e Tonino Mosaico alla sorgente-2 Roberta Lopalco (da Il Controvento)

I due avevano scrupolosamente descritto l’impatto sulle acque della parte alta del Canale Reale degli scarichi dei depuratori di Ceglie Messapica, Francavilla Fontana e Latiano, in quei giorni “dimenticati” e “oscurati” dalle polemiche sull’immissione, in prossimità della foce, dei reflui del modernissimo depuratore circondariale di Bufalaria (che serve San Vito dei Normanni, San Michele Salentino e Carovigno, e presto anche le marine di Santa Sabina e Specchiolla).

La storia che aleggia sul piccolo fiume

Ma anche le discariche abusive, la carenza di manutenzioni da parte del Consorzio dell’Arneo, gli scarichi di autospurgo selvaggio e di acque di frantoio. Antiche piaghe del piccolo fiume, che una volte alimentava il sistema di paludi di Guaceto, prima che il corso finale fosse deviato in mare. C’è molta storia, attorno al Canale Reale. A questo corso d’acqua si deve la millenaria abitudine dei navigatori di fare provvista d’acqua a Guaceto, la presenza prima di insediamenti neolitici attorno alle risorgenze costiere da esso alimentate, (oggetto di scavi archeologici), e le cripte basiliane lungo i suoi costoni, come a San Giovanni e San Biagio.

Affreschi nella cripta di San Biagio-2 Un particolare degli scavi sull'isolotto di Apani

La valorizzazione dopo gli sprechi

Il corso e il letto del Canale Reale offrono ragioni di interesse naturalistico per la sua fauna, che può essere progressivamente incrementata, ma anche idrogeologico proprio per i suoi collegamenti con le zone umide costiere. Tutto ciò può diventare preliminarmente un punto di impegno per un complesso ma necessario intervento di bonifica, poi di valorizzazione ambientale e turistica, in stretta connessione con i territori che attraversa, e con la sua destinazione finale nell’area protetta terrestre e marina di Torre Guaceto.

Canale reale-2

In passato, sempre lungo il Canale Reale, sono andati sprecati decine di miliardi delle vecchie lire di finanziamenti pubblici: circa 90 per un collettore appaltato dal Sisri (ora Consorzio Asi) di Brindisi per raccogliere gli scarichi dei depuratori comunali già citati, più quello di Mesagne, e convogliarli in una condotta sottomarina ad Apani. L’opera non è mai andata in funzione (non sappiamo se sia stata mai collaudata), è da tempo in rovina, come anche la condotta sottomarina che ora la Regione vuole ripristinare, al servizio del depuratore di Bufalaria.

La famosa pista ciclabile, con discarica abusiva nel canale Reale

C’è, nel tratto da San Giovanni a Baccatani, una pista ciclabile realizzata da una delle amministrazioni di centrodestra del Comune di San Vito dei Normanni, e poi subito dimenticata e lasciata senza manutenzioni. La pista , che corre sopra il tracciato del collettore sulla sponda destra del Canale Reale (forse perché entrambe le opere appartengono allo stesso progettista) sono servite più ai trattori dei contadini della zona e ai contrabbandieri che usavano l’una come percorso di emergenza, l’altra per nascondere i carichi alla Guardia di Finanza, che ai turisti e ai cittadini della zona.

La ricerca di una strategia comune

Torniamo all’appuntamento del 27 ottobre, che avrà come sede dalle 10 Palazzo Nervegna, a Brindisi. Il tema di questa assemblea generale sarà “Il Canale Reale e la Riserva di Torre Guaceto: una strategia comune per salvare un patrimonio ambientale unico". All'incontro, organizzato dal Comune di Brindisi, dall'Associazione culturale "L'Isola che non c'è" di Latiano e dal Politecnico di Bari, parteciperanno: la Regione Puglia (l'assessore regionale all'Agricoltura, Leo Di Gioia), gli otto Comuni interessati Villa Castelli, Francavilla, Oria, Mesagne, Latiano, Brindisi, Carovigno, San Vito dei Normanni, l’AqP, il già citato Consorzio dell’Arneo, l’Anas, Aeroporti di Puglia, il Politecnico di Bari, Legambiente, Il Consorzio di gestione di Torre Guaceto, Italia Nostra, l’Autorità di Bacino per le risorse idrich, la Società Trasporti Pubblici e Federalberghi Brindisi.

La foce del Canale Reale-2

Un nutrito parterre di attori. L’idea viene descritta dal commissario straordinario Santi Giuffrè in una nota: “Si tratta di una occasione irripetibile per mettere a fuoco una strategia comune insieme a tutti i soggetti interessati, a cominciare dalla Regione Puglia per pianificare un intervento condiviso e coordinato. Mi sembra - ha poi aggiunto il commissario - che questa sia forse la prima volta che si tenti di organizzare un tavolo con tutti gli enti interessati a salvaguardare e valorizzare questo patrimonio naturale (ma come abbiamo già visto così non è, ndr). Se solo riusciremo a mettere intorno ad un tavolo tutti insieme i protagonisti interessati, già solo questo sarà un grande risultato”.

La foce del Canale Reale a Torre Guaceto

Risultato che in parte è già possibile intravedere, sostiene il commissario Giuffrè, dopo l'incontro preparatorio organizzato dalla Associazione culturale "L'Isola che non c'è" di Latiano (la stessa che ha fortemente voluto questo vertice del 27) un mese fa a Bari nella sede del rettorato del Politecnico, “importante istituzione scientifica con la quale abbiamo siglato un importante protocollo di intesa per il Piano della mobilità della città di Brindisi. Anche questa volta contiamo di coinvolgere per questo intervento sul Canale Reale e per la riserva naturale di Torre Guaceto il Politecnico di Bari per un risultato definitivo in questo ambito ambientale. Siamo certi – conclude il commissario straordinario - del risultato anche grazie alla disponibilità annunciata dell'assessore regionale alla Agricoltura Leo Di Gioia che sarà al tavolo il 27 ottobre prossimo".

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