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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Cava abbandonata più reflui depurati uguale irrigazione più parco

Un progetto approvato dai Comuni di Sternatia e Zollino, Regione Puglia e AqP. Un esempio di riuso delle acque e del territorio

Il seguente articolo, che riceviamo dal progettista ingegnere Francesco Pagliara, di San Vito dei Normanni, descrive un intervento che sarà realizzato su commissione dei Comuni di Zollino e Sternatia, nel Salento, non appena al depuratore dei due centri saranno apportati da AqP i potenziamenti delle capacità di affinazione. Poi le acque reflue saranno raccolte in una cava ora abbandonata, che sarà sottoposta ad un'opera di ambientalizzazione e arredo, affinchè funga sia da serbatoio per l'irrigazione delle campagne della zona, che da parco. Un'idea interessante.

Il Comune di Sternatia ha chiesto con nota del 6 aprile 2018 la convocazione di aggiornamento del tavolo tecnico istituzionale istituito presso la Regione Puglia – Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale e Tutela dell’Ambiente – Sezione Risorse idriche, per l’attivazione del finanziamento, quale soggetto beneficiario, per il riuso dei reflui trattati effluenti dall’impianto di depurazione di Zollino-Sternatia.

Il progetto prevede il recupero ambientale di una cava dismessa posta a soli 300 metri dal depuratore Zollino-Sternatia recapitando gli scarichi reflui trattati nel corpo idrico superficiale (invaso di acqua utilizzato a fini ricreativi art.9, c.3 del regolamento regionale 8/2012) invece di scaricarli sul suolo.

In ragione di tanto, ai sensi e per gli effetti di legge di cui all’articolo 103 del Dlgs 152/2006 e seguenti, viene meno l’eccezione di dover scaricare le acque reflue del depuratore in trincee drenanti, in situazione di possibile criticità riscontrabile, a fronte dell’assoluto beneficio ambientale ed economico conseguibile con l’intervento in oggetto per il riuso dei reflui favorendo il risparmio idrico.

1. la cava che accoglierà le acque reflue del depuratore-2

L’AqP ha ricevuto mandato dal tavolo tecnico di adeguare il depuratore di Zollino-Sternatia al DM 185/03, che prescrivono i limiti  per il riuso delle acque reflue reimpiegate per scopi irrigui e/o ambientali. D’altro canto il Comune di Sternatia d’intesa con il Comune di Zollino con nota del 13 dicembre 2017 inviata alla Regione Puglia ha evidenziato la sostenibilità del costo di gestione annuale della vasca di raccolta (ex cava) peraltro il progetto ha previsto la completa autosufficienza energetica dell’intervento grazie ad una copertura fotovoltaica integrata dell’area parcheggi, espositiva e zona impianti.

Il progetto è stato rimodulato alla luce delle valutazioni espresse dai soggetti interessati di cui al tavolo tecnico nel corso del sopralluogo congiunto del 27 aprile 2017 dai rappresentati dei Comuni di Sternatia e Zollino, di AqP, Consorzio Ugento Li Foggi, i quali hanno espressamente riconosciuto il potenziale riutilizzo della cava esistente in agro di Sternatia ai fini del riutilizzo delle acque reflue recuperate e affinate affluenti dal depuratore.

Il Comune di Sternatia, quale comune capofila, insieme al Comune di Zollino ha approvato con delibera di giunta comunale 76 del 4 agosto 2017 il suddetto progetto che prevede anche il riuso irriguo di aree verdi di Sternatia (cimitero, giardino Granafei, villa comunale) e di Zollino (campo sportivo, cimitero, villa comunale).

2. depuratore di Sternatia-Zollino-2

Il nostro progetto attraverso l’attuazione delle misure del Piano di Tutela delle Acque (PTA) è finalizzato a garantire il raggiungimento o il mantenimento degli obiettivi di qualità per i corpi idrici, nonché per la tutela qualitativa e quantitativa degli stessi volte a: a) tutela qualitativa e quantitativa delle risorse idriche; b) riduzione dei prelievi delle acque superficiali e sotterranee; c) riduzione degli impatti sui corpi idrici recettori.

Il progetto fortemente voluto dall’amministrazione comunale di Sternatia e Zollino, in linea con la politica attenta e virtuosa della Regione Puglia in tema di recupero delle acque reflue affinate per usi irrigui e civili, prevede la rinaturalizzazione di una cava abbandonata che allo stato attuale presenta specifiche caratteristiche idonee sia da un punto di vista naturalistico che idraulico (presenza di tre vasche naturali nonché la presenza di biodiversità) per la realizzazione di invaso d’acqua. Specificità sostenute da tutti i soggetti intervenuti al sopralluogo del 27 aprile 2017.

La cava dismessa e il depuratore rappresentano con il nostro progetto un “capitale” naturale: biodiversità ecosistemica, flusso di servizi per depurare l’acqua e l’aria, per ottenere prodotti di qualità in agricoltura, per migliorare il proprio ambiente di vita e di lavoro, risparmiando risorsa idrica.

Tale ciclo idrico giornaliero insieme a quello delle stagioni determinano le condizioni favorevoli di biodiversità del margine naturale della riva, quale punto di incontro fra due mondi fisici: sulla quale sorgono i capisaldi ambientali più importanti, lì si addensa la gente, lì si sviluppa una vegetazione particolare, vivono animali: tutto sembra insomma convergere verso di essa.

4. Sezioni trasversali cava sternatia-zollino-2

Abbiamo posto, pertanto, particolare attenzione alla rinaturalizzazione, alla progettazione della riva, evitando di artificializzare le sponde, mediante l’uso di materiali “vivi”: terrazzamenti in pietra, banchina insieme a ciottoli e sabbia, messa a dimora di astoni e talee, piante galleggianti-idrofite in corrispondenza dell’acqua alta (2mt) e del canneto-macrofite-fitoplancton dell’acqua bassa. E’ stata prevista la piantumazione di essenze a legno dolce (Ontano, Pioppi, salice et) in corrispondenza della riva per lo stesso consolidamento, e di essenze a legno duro nella parte più alta (Olmo, Fraxinus, Quercus, Platano etc.)

Sono stati previsti dei percorsi pedonali e ciclabili, aree a maggiore intensità di verde ed altre con spazi più aperti dalle quali si potranno scorgere i laghetti, valorizzandone la centralità degli stessi. E’ stata prevista anche una rotatoria per consentire lo spazio di manovra anche di autobus per uso plurale e di molteplice utenza: scolaresche, visite guidate etc. I percorsi sono tutti in sicurezza dal lato del laghetto mediante il posizionamento di staccionate in legno, altresì sono stati garantiti spazi anche per i gioco bimbi e di picnic.

La sfida è avvincente, ma ne vale la pena se pensiamo che un elemento di debolezza del territorio possa diventare una risorsa, un capitale naturale, una forza per dare sostenibilità e recupero ambientale ad un ciclo naturale delle acque mediante il sistema idrico del riuso delle acque reflue urbane trattate effluenti dal depuratore AqP SpA per restituirle all’area a parco, al terreno agricolo e alle falde, conservando un perfetto equilibrio idraulico e paesaggistico, che sicuramente nei tempi antichi c’è sempre stato. E’ un ritorno alle origini nella modernità.

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