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Martedì, 23 Aprile 2024
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Stati generali sulla pesca in Algeria: Torre Guaceto rappresenta l'Italia

In questi giorni, si sta tenendo a Jijel, nell’Algeria nordorientale, un importante incontro tra i pescatori artigianali e gli enti di gestione delle Aree Marine Protette di tutto il Mediterraneo

In questi giorni, si sta tenendo a Jijel, nell’Algeria nordorientale, un importante incontro tra i pescatori artigianali e gli enti di gestione delle Aree Marine Protette di tutto il Mediterraneo.  Un evento internazionale finalizzato a far incontrare i pescatori e i manager per la trasmissione delle buone pratiche e la discussione delle questioni comuni al fine dell’individuazione di soluzioni per la tutela del mare e della fauna ittica.   L’incontro finanziato dal Governo algerino, è coordinato dall’organizzazione MedPAN – Rete dei manager delle aree marine protette del Mediterraneo, ed è il secondo meeting di questo genere, il primo, datato al 2012, si tenne proprio in Riserva. 

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In queste ore il confronto si sta svolgendo tra rappresentati del Paese ospitante e quelli di Francia, Spagna, Marocco, Tunisia, Malta e Italia con Torre Guaceto.  I tecnici della Riserva hanno raccontato il modello di pesca sostenibile qui ideato e degli importati riscontri positivi registrati sul campo dalla sua adozione, risalente ad oltre 10 anni addietro, ad oggi. 

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Nel dettaglio, a Torre Guaceto sono autorizzati all’attività ed esclusivamente nella zona C, i soli pescatori artigianali locali, quindi residenti nei comuni rientranti dell’area dell’AMP, Brindisi e Carovigno.  E’ consentita una sola uscita in mare a settimana e la pesca può essere svolta con rete a maglia larga, il che permette di scongiurare la cattura dei pesci giovani che devono ancora riprodursi.  I rilievi scientifici svolti con scadenza puntuale dai biologi del Consorzio e dai ricercatori dell’Università del Salento hanno registrato il successo della pratica. 

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A Torre Guaceto la fauna marina è tanto numerosa, sia in termini di specie presenti, che di esemplari per stock ittico, che si sposta dalle 1446802-2acque protette all’intera costa che, così, ripopola.  I due effetti appena riassunti sono quelli dello spillover e della dispersione larvale. Il primo si riferisce allo spostamento dei pesci che, spinti dalla grande densità della popolazione di appartenenza, lasciano la Riserva e raggiungono le acque esterne. Il secondo è relativo alle larve nate nell’AMP e che, spinte dalle correnti, si spostano al suo esterno andando a crescere e riprodursi altrove. 

Questi due fenomeni dimostrano che la corretta gestione della pesca a Torre Guaceto permette di tutelare il mare e la fauna non solo nell’area di riferimento, ma anche al suo esterno.  Per questo motivo, negli anni, il Consorzio ha spiegato a pescatori ed enti di tutela di tutto il mondo come muoversi per raggiungere gli stessi risultati, sta lavorando all’esportazione della buona pratica nelle altre AMP pugliesi con il progetto Cap Salento, e oggi gode dei benefici dati dell’istituzione del presidio Slow Food della piccola pesca sostenibile di Torre Guaceto. L’incontro internazionale Med-PAN si ripeterà a Torre Guaceto il prossimo giugno, così come richiesto dall’organizzazione.  

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