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Giovedì, 28 Marzo 2024
Lavoro

Colloquio di lavoro: ecco come rispondere al recruiter

Quali sono i quesiti più frequenti dei selezionatori? Di seguito i consigli

BRINDISI - Quante volte, dopo un colloquio di lavoro, ci si sarà chiesti se le risposte date alle domande del recruiter saranno state giuste o meno? Alcuni quesiti, infatti, possono sembrare scontati ma in realtà è opportuno rispondere in modo "chirurgico" per giocarsi tutte le chance possibili. 

Esiste una metodologia specifica che aiuta a svolgere al meglio tali eventi. Di seguito sono riportati i passaggi principali, seguendo - in particolare - le indicazioni degli esperti del settore di "Just Knock", canale digitale che opera in questo campo. 

Fase preliminare

Prima di svolgere il colloquio è opportuno prepararsi in modo esauriente su tutte le informazioni reperibili dell'azienda: storia, struttura operativa, target di mercato a cui si riferisce ecc. Spesso sono informazioni a cui è possibile accedere visitando il sito internet o i profili social aziendali. In secondo luogo è bene studiare la posizione di lavoro per cui ci si sta candidando: meglio leggere attentamente l'annuncio di lavoro e fare un ripasso delle mansioni o delle skills richieste per l'eventuale assunzione. Ciò vale in special modo per quei ruoli che richiedono una preparazione tecnica: se, per esempio, è necessaria la conoscenza di uno specifico software, sarà meglio ripassare il suo utilizzo rispetto ad un altro con la stessa funzione. 

Infine, ma non per importanza, è opportuno pensare a come raccontare sé stessi; insomma, costruire uno storytelling appropriato. Ma quest'ultimo punto verrà affrontato più avanti.

Il colloquio con il recruiter

Una volra di fronte al selezionatore, ci si troverà nella condizione di rispondere a delle specifiche domande. Ecco quali sono quelle più frequenti.

Mi parli di lei...

La richiesta è tanto generica quanto spiazzante. Probabilmente in molti non saranno riusciti a trovare una risposta esauriente. Meglio non dilungarsi molto su esperienze formative troppo vecchie, evitare di citare competenze professionali che non hanno nulla a che vedere con la posizione con cui ci si è candidati. Altro consiglio è quello di non limitarsi a ripetere le voci del proprio curriculum o citare liste asettiche, ma comunicare personalità ed empatia nel racconto di sé stessi. 

E' necessario preparare prima una replica chiara per non tradire le attese di chi abbiamo di fronte. Una risposta adeguata - secondo gli esperti di "Just Knock" - non dovrebbe durare più di tre minuti. Bisogna essere decisi, ma comunque non sbrigativi, ed esporre in modo dettagliato i concetti per trasmettere la sensazione che chi valuta abbia davanti la persona giusta per il ruolo. E' utile ricordare che il selezionatore non è interessato alla vita del candidato in senso lato, ma è opportuno concentrarsi sugli aspetti rilevanti per la posizione d'oggetto. 

Come si vede tra...5 anni?

Mantenersi troppo generici potrebbe dare l'impressione che per il candidato un'azienda vale l'altra. Il selezionatore starà quasi certamente cercando una persona motivata a lavorare in quello specifico ambiente. Inoltre si rischierebbe di sembrare poco consapevoli di chi si è e di dove si vuole arrivare. La frase top, in tal senso, è "mi piacerebbe crescere con la vostra azienda" e poi proseguire con "mi piacerebbe vedermi in un ruolo di maggiore responsabilità, chiaramente per poter dare il mio massimo contributo".

Perché dovremmo scegliere proprio lei?

Questa è la domanda clou, ed ha un obiettivo ben specifico: valutare quanto il candidato sia in linea con l'azienda. Il contesto ed il metodo - infatti - sono diversi per ogni realtà lavorativa. Ecco perché è bene conoscere quanto più possibile l'impresa.

Una risposta che verte su come il candidato vuole apparire, rischierebbe di farlo sembrare poco motivato verso la specifica azienda per cui sta facendo il colloquio. La strategia migliore da attuare è quella di enfatizzare in modo sobrio i vantaggi che si apporterebbero all'attività in caso di assunzione, oltre che i benefici che il soggetto potrebbe trarre.

E' consigliabile informarsi sulle metodologie di lavoro utilizzate in quella realtà, per rispondere citando i motivi per cui ogni giorno "il nuovo assunto" avrà uno stimolo per crescere professionalmente (in quell'azienda). 

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