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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Oria, sciolto anche lo staff del sindaco

ORIA – Già nei guai dopo l’ordinanza 676/2011 del Tar di Lecce, che gli ha sospeso i decreti di nomina degli assessori per non aver rispettato le prescrizioni del Testo unico sugli Enti locali e la Costituzione, non inserendo alcuna donna in giunta, oggi il sindaco di Oria ha dovuto anche revocare le nomine del proprio staff, ma in questo caso Cosimo Pomarico ha cercato di non dare soddisfazione a colui che in questi mesi si va qualificando come il suo diretto e più assillante avversario politico, Franco Arpa.

ORIA – Già nei guai dopo l’ordinanza 676/2011 del Tar di Lecce, che gli ha sospeso i decreti di nomina degli assessori per non aver rispettato le prescrizioni del Testo unico sugli Enti locali e la Costituzione, non inserendo alcuna donna in giunta, oggi il sindaco di Oria ha dovuto anche revocare le nomine del proprio staff, ma in questo caso Cosimo Pomarico ha cercato di non dare soddisfazione a colui che in questi mesi si va qualificando come il suo diretto e più assillante avversario politico, Franco Arpa.

Guarda caso, portano la data del 6 ottobre – oggi – sia la richiesta di Arpa al sindaco di procedere all’annullamento delle nomine dello staff perché illegittime ai sensi della normativa vigente e di giurisprudenza varia, che il decreto sindacale numero 35/2011 che effettivamente revoca tutti i precedenti decreti di designazione dello staff, ma solo in virtù di ragioni di opportunità perché in attesa della discussione nel merito del ricorso che ha sospeso tutte le nomine effettuate da Pomarico per comporre la nuova giunta di Oria, è meglio azzerare anche atti politici e amministrativi collaterali e comunque funzionali agli assetti di governo pensati dal sindaco e dai partiti della maggioranza di centrosinistra.

Scrive infatti Cosimo Pomarico nel decreto sindacale: “Alla luce della succitata ordinanza (quella del Tar di Lecce, ndr), al fine di non paralizzare l’attività di governo, occorrerà procedere alla revoca dei suddetti provvedimenti sindacali, provvedendo ad una riformulazione della compagine costituente la Giunta comunale; considerato che tale riformulazione, da operarsi nei termini ut supra esposti, comporta un generale riassetto dell’azione di governo e delle strutture coinvolte nella realizzazione degli obiettivi ad essa intimamente connessi, ivi incluso l’Ufficio di Staff del Sindaco”, decreta di revocare i provvedimenti di nomina in questione.

Quindi tutti a casa, assessori della giunta di centrosinistra estensione oritana del “laboratorio Ferrarese” (ex laboratorio Brindisi) e componenti lo staff. Ma Franco Arpa aveva addotto altri motivi per chiedere l’annullamento delle nomine dello staff del sindaco. Principalmente queste: primo, il rapporto stabilito era gratuito e ciò viola palesemente la norma che impone invece un rapporto di lavoro con tutti i crismi, e a tempo determinato; secondo, anche si tratta di designazioni senza concorso, legate allo spoil system, ciò non esime il sindaco dal richiedere dettagliati ed idonei curricula;  terzo, in base a sentenze che Arpa cita, oltre ad avere adeguato curriculum, i membri dello staff devono anche possedere una laurea specialistica, e questo non era il caso di alcuni dei collaboratori scelti da Pomarico.

In ogni caso, anche lo staff è stato sciolto, e Pomarico è rimasto al momento solo con il supporto dei funzionari della struttura comunale, in attesa che vengano individuate le future donne-assessore da chiamare nella prossima giunta qualora il Tar ne sancisca l’obbligo anche in sede di giudizio di merito. Ma perché dovrebbe essere diversamente? Tanto vale affrontare subito il problema, che sarebbe di relativamente facile soluzione se la politica non fosse quella che è.

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