I misteri del bilancio comunale: 163mila euro di sponsorizzazioni Enel mai incassati
I sindaci revisori del Comune di Brindisi, nella loro relazione al rendiconto dello scorso anno, eseguendo una verifica a campione sui alcuni residui datati hanno rilevato una inefficiente, approssimativa e superficiale gestione dei crediti e debiti del Comune
BRINDISI - I sindaci revisori del Comune di Brindisi, nella loro relazione al rendiconto dello scorso anno, eseguendo una verifica a campione sui alcuni residui datati hanno rilevato una inefficiente, approssimativa e superficiale gestione dei crediti e debiti del Comune, capace di influire sul risultato di gestione. Una circostanza che ritengono di dover porre all’attenzione dei competenti organismi giurisdizionali. E per questo hanno condizionato il loro parere favorevole, fra l’altro, al vincolo totale dell’avanzo di amministrazione. Non si devono spendere quei 5 milioni di euro perché potrebbero essere necessari per evitare tensioni finanziarie.
A titolo di esempio, prendendo in esame un numero limitato di situazioni di credito riportate in quella relazione, hanno evidenziato che risultavano iscritti in bilancio: un credito di 50.000 euro, datato 2005, dichiarato dai revisori di dubbia esigibilità, riveniente dalla sponsorizzazione dell’Enel al convegno su “Brindisi città d’acqua” , per il quale al di là dell’invio di una mail il 5 marzo 2014, a nove anni di distanza, non risulta attivata alcuna azione di recupero del credito; un credito residuo di 63.146,27 euro, dichiarato dai revisori di dubbia esigibilità, riveniente dalla sponsorizzazione dell’Enel della “Settimana della cultura”, per il quale non risulta alcuna evidenza dell’accordo di sponsorizzazione e attivata alcuna azione di recupero del credito.
E poi ancora un credito residuo 50.000 euro, riveniente dalla sponsorizzazione del secondo convegno su Brindisi città d’acqua. Non risulta attivata alcuna azione di recupero. Inoltre il funzionario che ha curato l’istruttoria di riaccertamento del credito, ha riferito di non essere riuscito in alcun modo a contattare il creditore (?); un credito per complessivi 2.501.715 euro, dichiarati da revisori parzialmente esigibili, in quanto, oltre ad essere in parte molto datati e perciò prescritti, sono vantati anche nei confronti di soggetti giuridici estinti.
Un piccolo spaccato di quella montagna di crediti alcuni dei quali risalenti a molti anni addietro, al di là della prescrizione quinquennale, che pesa sul bilancio comunale e desta non poche perplessità sulla possibilità di poter effettivamente incassare molti di quei crediti. Non si sa anche se nel frattempo, fra un parere e l’altro, quei crediti siano stati cancellati e/o si sia attivata una indagine interna per comprendere i motivi di quella che appare quantomeno trascuratezza nel recupero di quei crediti e sull’ eventuale accertamento della responsabilità.
Non di meno emerge un quadro complessivamente difficile, preoccupante, soffocato dalla rimanenza di 224.606.137,69 euro di residui attivi ( crediti) e 202.282.934,82 di residui passivi ( debiti ). Anche se si è provveduto a cancellare 33.327.166,02 euro di crediti e 28.542.102,99 euro di debiti. Un terzo dei quali cancellati in fretta e furia negli ultimi giorni, fra un parere e l’altro dei revisori.
E i cittadini in questa storia non c’entrano niente? Non devono sapere in che modo si amministra l’ente comunale, perché non si incassano i crediti, perché si lasciano dormire per tanto tempo? Devono accettare e/o subire in silenzio e limitarsi solo a pagare le tasse? Mi chiedo se in questa città ha qualche valore il decreto legislativo 33/2013 sulla trasparenza, che nella funzione di controllo assegnata ai cittadini, consente loro l’accessibilità totale alle informazioni concernenti l’attività della pubbliche amministrazioni, compreso il diritto di conoscere la natura dei debiti e crediti del comune, la loro anzianità, ma anche i motivi e le eventuali responsabilità per cui quel credito non è stato incassato e cancellato e quell’impegno non è stato speso.
Ma anche se in quelle circostanze si siano determinate situazioni di danno erariale, che andrebbero segnalate alla Corte dei Conti. Sembrerebbe proprio no considerato, che le determinazioni dirigenziali pubblicate sul sito web del Comune, nelle quali sono rendicontati i debiti e i crediti in rimanenza e quelli cancellati, non contengono in gran parte l’elenco di questi crediti e debiti, ma anche le ragioni, la causale giuridica per cui 62 milioni di euro di essi sono stati cancellati.
Quasi fosse un fatto interno, riservato, che fa ritornare alla mente altre epoche e altri regimi. La stessa richiesta di accesso civico avanzata il 29 maggio scorso , contenente la richiesta dell’elenco completo dei residui attivi, dei residui passivi e di quelli cancellati con la motivazione della cancellazione, non è stata ancora soddisfatta.
Si insiste ad adottare questo sistema poco trasparente, nonostante la legge disponga che al rendiconto debba essere allegato l’elenco dei residui attivi e passivi, distinti per anno di provenienza, che per gli atti amministrativi di cancellazione, come per tutti gli atti dello stesso tipo, esiste l’obbligo della motivazione, che ne costituisce l’elemento essenziale, come stabilisce anche il principio contabile numero 2 dell’Osservatorio per la contabilità degli enti locali del Ministero dell’interno.
Così si fa degradare un atto cosi importante, a dato meramente contabile o statistico, per cui è sufficiente farne una semplice quantificazione complessiva. E’ chiaro che persistendo questa situazione di assoluto silenzio, di riluttanza alla trasparenza, attestata oltre che dalla mancata risposta all’istanza di accesso civico, dal mancato adeguamento del regolamento comunale per la disciplina dell’albo pretorio on line alle disposizioni di legge, non rimane che adire, il responsabile del potere sostitutivo e il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, ma anche, e non ultimo, seguire l’esempio dei revisori per chiedere la copia dell’elenco complessivo dei residui attivi e dei residui passivi e di quelli cancellati, con la causa giuridica che ha autorizzato la cancellazione.