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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Emiliano vuol pensionare Consales ma sta anche indisponendo i brindisini

La segreteria regionale del Pd, e Michele Emiliano, pagano in questi giorni e in queste ore l’errore commesso molti mesi fa quando, per salvare una maggioranza il cui bilancio politico e amministrativo oggi presenta un saldo negativo che non può essere mascherato con qualche opera pubblica, hanno lasciato che si determinasse un’anomalia che sta trascinando a fondo la città e lo stesso Partito democratico

La segreteria regionale del Pd, e Michele Emiliano, pagano in questi giorni e in queste ore l’errore commesso molti mesi fa quando, per salvare una maggioranza il cui bilancio politico e amministrativo oggi presenta un saldo negativo che non può essere mascherato con qualche opera pubblica, hanno lasciato che si determinasse un’anomalia che sta trascinando a fondo la città e lo stesso Partito democratico.

Cercare paragoni tra i comportamenti del Pd al cospetto delle vicende giudiziarie del sindaco Consales e di altri casi ben più famosi (Ignazio Marino, Vincenzo De Luca) sarebbe un esercizio poco utile alla causa di Brindisi. Ma già allora, quando Consales “concesse” la propria autosospensione dal partito mentre invece si sarebbe dovuto dimettere, pur fatta salva la presunzione di innocenza, fu palese la scarsa lungimiranza e la sottovalutazione della situazione brindisina da parte della segreteria regionale.

Un compromesso che, a conti fatti, non ha salvato alcunché, lasciando invece aperta la porta alla spinta per il controllo del partito da parte del gruppo degli “amministratori”, con un grosso contributo – volontario o involontario – della segreteria cittadina che ha costretto più volte la parte della base e del gruppo dirigente locale in posizione critica a invocare l’intervento della segreteria regionale e di quella nazionale a garanzia del dibattitto e della democrazia interna.

Tutte le decisioni più importanti dell’amministrazione comunale sono state prese perciò senza aprire un confronto nel partito, che certo non è l’unico soggetto della maggioranza, ma ne era (ne era) la parte più importante. Alla fine anche Antonio Elefante è entrato in conflitto con il sindaco ed il gruppo consiliare, e si è dimesso. Fatta la frittata, da Bari è stata inviata Sandra Antonica a fare il commissario in città, e a preparare un congresso.

Ma la “corrente del sindaco” ha giocato d’anticipo, trasformando miracolosamente la situazione del tesseramento da stagnante e insignificante, in parabola ascendente, preordinando un successo congressuale e quindi bloccando anche quella strada per salvare il Pd di Brindisi. Ora anche il contrattacco contro Michele Emiliano, con gravi accuse alla segreteria regionale come quella di aver organizzato il commissariamento per rendere Brindisi succube di piani e decisioni a vantaggio di territori vicini.

Purtroppo ancora una volta Michele Emiliano asseconda tale tesi, dichiarando al TgPuglia che il “no” di Consales allo sbarco a Brindisi del gasdotto Tap è frutto di una posizione politica, e non di una deduzione tecnica. Così facendo, il segretario regionale del Pd, fa un grosso favore non solo al suo partito a Lecce, dove è stata deciso che bisogna “sacrificare” Brindisi invece di San Foca, ma anche alla “corrente del sindaco” Consales e mette in difficoltà il commissario da egli inviato a normalizzare il Partito democratico a Brindisi.

In questo caso, insomma, la politica c’entra davvero poco sia per l’una che per l’altra posizione. Emiliano ha ragione a commissariare sia pure in ritardo il Pd di Brindisi, ma ha torto nel creare una assurda contrapposizione sul gasdotto. Anche e soprattutto la sua è una posizione politica, che non regge dal punto di vista tecnico: Enel non userà mai il metano alla Federico II, Tap non cambierà la rotta del gasdotto, il governo non lo consentirà, mentre la Regione dimostra ai brindisini che considera più importanti la costa e le prateria di posidonia di San Foca del Parco Regionale delle Saline di Punta della Contessa e dei Sic di posidonia di Brindisi.

Emiliano deve sapere che in questo modo crea solo disorientamento, difficoltà ai brindisini, e aumenta il peso della zavorra che il Pd porta già al collo in questa città. Dove la Regione deve venire a discutere di sviluppo, lavoro, sanità, salvataggio dei siti dell’innovazione, dello studio universitario e della ricerca, di portualità,  di gestione dei problemi ambientali, di emergenze industriali, senza usarla come ammortizzatore per gli interessi dei politici leccesi. Altrimenti non vincerà neppure il braccio di ferro con Mimmo Consales, malgrado in difesa del sindaco sia rimasto solo il consigliere regionale Pino Romano. A questo punto, anche chi sceglierà come candidato sindaco a Brindisi, dovrebbe aprire gli occhi al governatore della Puglia, se vuole avere qualche chance reale. Michele Emiliano sta facendo incazzare anche chi vuole mandare Consales a casa.

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